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Approvate ieri a stretta maggioranza le nuove norme che regolamenteranno il sistema radiotelevisivo statunitense.
La Federal Comunications Commission (FCC) ha deciso con tre voti 8 (quelli dei repubblicani tra cui il presidente Michael Powell, figlio del segretario di Stato Colin Powell) su cinque di consentire ai network radiotelevisivi di comprare stazioni Tv fino a raggiungere un tetto di audience nazionale del 45%.
L¿Autorità per le comunicazioni Usa ha anche approvato la revoca del divieto alla società di possedere insieme un giornale e una televisione o una radio, prevedendo, però, l”eccezione dei mercati più piccoli.
Tra le novità introdotte dalla FCC, una è la decisione che un singolo Gruppo editoriale potrà arrivare a controllare un numero di stazioni Tv in tutti gli Usa pari alla copertura del 45% del territorio nazionale (rispetto al 35% attuale).
La nuova normativa inoltre rende possibile per un Gruppo acquisire due stazioni Tv in uno stesso mercato e fino a tre nel caso di grandi metropoli con molte televisioni.
La motivazione sarebbe stata trovata nel bisogno di adeguare alle nuove esigenze un mercato in continua evoluzione, qual¿è quello dell¿entertainment e dell¿informazione, modificando disposizioni in vigore dagli anni ¿50.
Le nuove regole non hanno però convinto i membri democratici della FCC, che hanno votato contro i nuovi emendamenti, asserendo che queste modifiche favoriranno la concentrazione nelle mani di pochi Gruppi, ridurranno il pluralismo dell”informazione e l”offerta di notizie locali.
Per Michael Copps, uno dei membri democratici della FCC, le nuove regole ¿creano una nuova élite dei media¿ che potrà controllare gran parte del mercato delle news e dell”intrattenimento.
In ogni caso, al di là delle singole opinioni è indubbio che le nuove disposizioni adottate dall¿Autorità federali, rappresentano una rivoluzione che cambierà profondamente il mercato dell”editoria americana.
Il presidente della FCC, Michael Powell, ha dichiarato: ¿Abbiamo scritto regole al passo con i tempi, superando quelle dell”epoca della Tv in bianco e nero¿, sostenendo che la rivoluzione andrà a vantaggio, e non a discapito, della diversità e del localismo.
Ma restano tanti ad rimanere dell¿avviso che questa riforma renderà più povera e commercializzata la cultura americana, annientando le realtà locali e creando pericolosi monopoli.
Il più bersagliato dalle critiche degli oppositori è stato il magnate dei media Rupert Murdoch, si teme, infatti, che possa diventare ¿il padrone dell”informazione¿ negli Usa.
La News Corp di Murdoch possiede già il network Tv Fox News, il Gruppo televisivo e cinematografico 20th Century Fox, il quotidiano New York Post e una serie di stazioni radiotelevisive e giornali in tutti gli Usa.
Il tycoon australiano è già intervenuto nel merito della questione, affermando di non aver nessun intenzione di fare ulteriori investimenti nell¿editoria. Attualmente la News Corp è impegnata solamente nell¿acquisto della piattaforma satellitare DirectTv (General Motors).
Le organizzazioni per la tutela dei consumatori temono invece che sia una corsa alle fusioni e alle acquisizioni che cambierà profondamente il panorama editoriale negli Usa.
Sono meno di una ventina i grandi Gruppi editoriali che controllano l”industria dei media negli Usa. Le nuove regole decise dalla FCC potrebbero favorire una ulteriore concentrazione. Il numero uno dei media è Aol Time Warner, con un controllo del 10% del mercato. Al Gruppo fanno capo, tra l”altro, la Cnn, il settimanale Time, le Tv via cavo Time Warner e varie controllate nel settore del cinema e di Internet.
A tal proposito, significativo il parere del fondatore della Cnn, Ted Turner, secondo cui, nel nuovo panorama un fenomeno come Cnn non potrebbe più nascere: ¿Le società dei media sono diventate così grandi e concentrate – ha spiegato – che per una voce indipendente è ormai quasi impossibile decollare. E questa è una grande tragedia per il nostro paese¿.
Poi c¿è Viacom, che controlla i network Tv Cbs e Upn, la rete radiofonica Infinity (la seconda del paese), le Tv via cavo Mtv, Nickelodeon e Showtime, la casa di produzioni Paramount e la maggioranza di Blockbuster.
Quote di mercato importanti sono nelle mani del Gruppo francese Vivendi Universal e Sony.
Il leader nel settore degli abbonamenti alla Tv via cavo è la Comcast, alla Disney fanno capo il network nazionale Abc.
Nel Gruppo della General Electric rientrano il network Nbc e varie Tv via cavo. Dei 20 principali canali Tv via cavo presenti negli Usa, 12 sono nelle mani di solo quattro società (Aol Time Warner, Walt Disney, Viacom e Hearst).
Uno dei Gruppi in forte crescita nell¿editoria è Tribune, che si pensa inizierà la corsa all¿acquisto con le nuove modifiche apportate dalla FCC.
Tribune controlla già il Chicago Tribune, il Los Angeles Times e il Newsday, oltre a varie Tv locali.
Nella stessa competizione potrebbe entrare la New York Times Company, che oltre al quotidiano di New York al Boston Globe, possiede già altri 16 quotidiani negli Usa, otto stazioni Tv, due stazioni radiofoniche e 40 siti Internet di informazione e intrattenimento.