Europa
Il produttore di sistemi di telecomunicazioni britannico, Marconi, che è stato rilevato dalle banche creditrici, ha ridotto del 77,4% la perdita pre-tasse dell¿esercizio 2002/03 a 1,328 miliardi di sterline, contro i 5,865 miliardi di sterline archiviati un anno prima.
Il fatturato del Gruppo, che ha subito una complessa ristrutturazione finanziaria negli ultimi 12 mesi, è diminuito del 53,5%, attestandosi a 2,002 miliardi di sterline. La causa, secondo la società, è da attribuire al fatto che ¿gli operatori di telecomunicazioni continuano a limitare le loro spese d¿investimento¿.
Alla fine del quarto trimestre 2002/03, il giro di affari delle partecipazioni di Marconi nei diversi gruppi europei è sceso a 426 milioni di sterline e si prevede un ulteriore diminuzione nel corso del primo trimestre 2003/04 (aprile-giugno), a 400 milioni di sterline.
Il Gruppo, inoltre, ha ridotto i suoi obiettivi finanziari per l¿esercizio 2003/04, in quanto si aspetta che il fatturato delle attività centrali non supererà la cifra di 1,5 miliardi di sterline.
Il direttore generale di Marconi, Mike Parton, non crede che ci sarà ¿una ripresa della spesa nelle telecomunicazioni¿, ma spera ¿di vedere gli operatori ritornare finalmente a un tasso di investimento, corrispondente sul lungo periodo, al 13-15% del loro fatturato“
Dopo la pubblicazione dei risultati annuali, la società di intermediazione finanziaria, Nomura Securities, ha rinnovato il suo giudizio negativo, sottolineando che ¿il ritorno a una situazione di utile resta illusorio¿.
Il produttore britannico ha comunicato che, per contenere i costi, intende licenziare altri 500 impiegati per attestarsi a 13.000, lo scorso anno erano 14.000.