Italia
Alberto Tripi è stato riconfermato alla presidenza della Federcomin, la Federazione di Confindustria che riunisce le imprese di telecomunicazioni, informatica e radiotelevisione. Lo hanno deciso, mercoledì 28, la Giunta e l”Assemblea Federcomin, riunite in sessione plenaria. Per Tripi si tratta del terzo mandato al vertice della Federazione che presiede dal 1999.
Alberto Tripi, ingegnere elettronico, è presidente del Gruppo COS, fondato nel 1983, leader in Italia e tra i più grandi gruppi europei nel campo dei servizi di informatica e telecomunicazioni (call-center, Crm), con oltre 5000 addetti. ¿Le turbolenze economiche dei mercati ¿ ha dichiarato Tripi – stanno mettendo a dura prova la capacità competitiva del settore. Le imprese dell”Ict, associate in Federcomin, si aspettano che a partire dal prossimo Dpef, il Governo riconosca la centralità dell”innovazione tecnologica e intervenga con misure concrete che favoriscano gli investimenti, pubblici e privati, nella ricerca e nell”innovazione. Queste misure devono essere orientate nei settori dove si gioca la modernità del Paese, come ad esempio, la banda larga, le Pmi e i distretti produttivi, i rapporti dei cittadini con la Pubblica Amministrazione, l”eGovernment e il digitale terrestre¿.
Secondo il presidente di Federcomin, ¿queste sfide – che trovano nel progetto Galileo un”ulteriore ragione di impulso – sono decisive sotto il profilo industriale e rappresentano il volano per la ripresa dell”occupazione¿. Tripi ha poi annunciato che nei prossimi giorni Federcomin presenterà al Parlamento e al Governo un Piano organico di proposte che va incontro alle necessità del settore e alla domanda di modernità del Paese. ¿Abbiamo stimato – prosegue – un fabbisogno finanziario per il triennio di almeno 400 milioni di euro l”anno. Con queste risorse, finalizzate a dare nuovo impulso alla domanda, l”Italia potrebbe raggiungere una soglia di competitività paragonabile a quella degli altri Paesi europei¿.
Federcomin è impegnata attivamente su due temi significativi. ¿Nell¿ambito di Confindustria ¿ illustra Tripi ¿ siamo impegnati nello sviluppo di un Piano di Innovazione Digitale (PID) che deve contribuire a individuare la aree strategiche dove l¿innovazione stenta a decollare¿. Tra queste c¿è la pubblica amministrazione. Su quest¿ultimo tema, il prossimo 12 giugno Federcomin presenterà in un convegno a Roma il Rapporto ¿e-Regions¿, che analizza la spesa delle Regioni e nella pubblica amministrazione locale e consente di valutare il livello di penetrazione o di arretratezza delle nuove tecnologie in questo ambito.
¿Il Piano ¿ continua Tripi ¿ deve generare una nuova spinta tecnologica e soprattutto diventare un documento che il governo recepisca nel prossimo Dpef¿.
Il secondo tema sul quale Federcomin sta intensamente lavorando riguarda la possibile definizione di una legge quadro per l¿innovazione, che consenta di razionalizzare gli interessi legislativi e rapporti la cornice dell¿interessamento pubblico nel settore Ict. ¿La legge quadro ¿ precisa Tripi ¿ deve tener conto dell¿impegno che molte regioni stanno indirizzando in questa direzione. Siamo di fronte a un federalismo composto rispetto al quale occorre armonia di governance, perché non possiamo permetterci il lusso di disperdere risorse e opportunità¿.
Tripi ha inoltre annunciato che è in fase avanzata il processo di riorganizzazione di Federcomin, che oggi raggruppa 7 associazioni di categoria (per un totale di oltre 1.000 aziende e 70 mld di euro di fatturato) in linea con il modello organizzativo di Confindustria. ¿La riorganizzazione ¿ sottolinea ¿ avverrà attraverso un processo di semplificazione che consente di raggruppare gli interessi omogenei e di avere maggiore efficacia di rappresentatività a livello istituzionale¿.