Italia
La tecnologia va in aiuto della tutela del diritto d¿autore su Internet. I file distribuiti sulla Rete, siano testo, immagini o musica, avranno presto una sorta di codice di identificazione, il cui nome tecnico è Digital Object Identifier (DOI), che permetterà di identificarne l¿autore e di rintracciarli con maggiore facilità, tutelando quindi anche il copyright. Lo ha annunciato l”Associazione Italiana Editori (Aie), che avrà il compito di coordinare e rendere operativo – attraverso l”agenzia mEdra – il DOI in Europa. ¿Per il commercio elettronico di contenuti ¿ sottolineano all¿Aie – sarà una rivoluzione¿.
Italiano lo sviluppo tecnologico del DOI, affidato al Cineca di Bologna, il Consorzio di università italiane, fornitore di tutti i servizi tecnologici dell”agenzia mEdra. Il progetto, sostenuto dalla Commissione Europea, nasce con la collaborazione del Ministero delle Attività Produttive, all”interno dell”Accordo di settore per l”editoria libraria e multimediale, siglato lo scorso anno.
Nella nuova intesa operativa 2003-2004, l”attenzione al tema degli standard è rinnovata; il Ministero sosterrà la promozione dell”agenzia presso le imprese europee.
La nascita in Italia dell”agenzia europea per il DOI, ha dichiarato il Vice ministro per le Attività Produttive, Adolfo Urso, ¿è il risultato della collaborazione tra l”AIE, la ricerca pubblica, grazie alle capacità e alle competenze del consorzio universitario Cineca, e il Ministero delle Attività Produttive””. Il codice identificativo del prodotto digitale, ha aggiunto, ¿consentirà una più efficace tutela dei diritti d¿autore¿.
¿Sarà possibile – spiegano all¿Aie – per autori, editori, distributori e utenti di contenuti digitali registrare il proprio identificativo, garantendo un sistema persistente di citazione, la gestione delle relazioni tra oggetti digitali e il deposito volontario di opere¿. Attraverso questo codice, chiunque potrà raggiungere, sempre e ovunque, il documento (o informazioni sul documento) a cui è interessato. Identificando il contenuto invece che l”indirizzo, il DOI consente di raggiungere il documento citato anche in caso di spostamento da un indirizzo all”altro.
Questo standard internazionale, precisano dall”Aie, ¿può costituire anche la prova che in una data precisa sia stata pubblicata una determinata opera””. Per questo si propone come uno strumento ¿utile per autori ed editori¿, disponibile in futuro anche per immagini e software, in grado di costituire una prova dei propri diritti.