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Il nuovo film di Jim Carrey “Bruce Almighty” questo week end ha battuto nei boxoffice degli Stati Uniti il film “The Matrix Reloaded”. Stabilendo un nuovo record per una commedia che non è un sequel.
Secondo le stime delle case cinematografiche, il film di Carrey, uscito il 23 maggio, stroncato dai critici, ha incassato ai botteghini 70,5 milioni di dollari nel fine settimana del Memorial Day Usa.
“The Matrix Reloaded” – la seconda parte del thriller ¿Matrix¿ – con Keanu Reeves, presentato in pompa magna a Cannes, è sceso al secondo posto con 37,2 milioni di dollari.
In undici giorni di proiezione il proseguo di Matrix ha incassato oltre 200 milioni di dollari, somma che la pellicola record assoluto, ¿Spiderman¿, incassò in nove giorni.
“Bruce Almighty”, che in Italia uscirà con il titolo ¿Una settimana da Dio¿, è costato 81 milioni di dollari alla casa produttrice Universal Pictures, divisione del Gruppo francese di media Vivendi Universal.
Nel film Jim Carrey veste i panni di Bruce, un reporter televisivo di Buffalo, New York, il quale è scontento della sua vita, a dispetto della sua popolarità e dell”amore della sua ragazza (Jennifer Aniston), deliziosa e devota maestra, che lui non si decide a sposare.
Carrey, che tutto sommato ha una vita soddisfacente, vuole però di più. Così mette in discussione tutto, si fa licenziare, litiga con la fidanzata, fa un incidente e incontra Dio (Morgan Freeman), che vuole prendersi una vacanza e cedergli il posto. Così Bruce diventa la divinità e da quel momento è tutto un rincorrersi di gag incrociate, divertenti ma non scontate, con l”irrinunciabile happy end americano e la ricerca dell”umanizzazione di ogni singolo fatto della vita, come vera conquista, persino per chi come Bruce ha potuto sperimentare cosa vuol dire essere Dio.
La cosa curiosa è che durante una scena, Dio lascia sulla segreteria telefonica di Carrey il proprio numero di telefono, che però non è inventato, come solitamente avviene nei film. La sequenza data questa volta, infatti, corrisponde al cellulare di Dawn Jenkins, che è tartassata da telefonate dei propri connazionali dall¿uscita del film. La Jenkins ha anche minacciato di ricorrere a vie legali.
Intanto, la Universal Studios, ai cronisti che volevano sapere come fosse possibile aver commesso un simile errore, ha rifiutato ogni commento sulla vicenda.