Europa
Il Gruppo britannico, Vodafone, martedì mattina, ha presentato i risultati per l¿esercizio fiscale 2002/03, chiuso il 31 marzo. I dati, superiori alle previsioni degli analisti, sono in linea con quelli registrati dai principali operatori europei, che, rispetto all¿esercizio precedente, hanno migliorato i loro conti.
Il colosso mondiale di telefonia mobile ha riportato un fatturato ¿ che conta tutte le attività in Giappone ¿ in crescita del 33% a 30,38 miliardi di sterline. Vodafone ha superato le stime degli analisti della Reuters, che avevano previsto un fatturato di 30,22 sterline.
La performance è importante soprattutto in termini di redditività. L¿Ebitda, che comprende i dati pro-quota ¿ ossia quelli relativi alle quote di partecipazione di Vodafone nei vari Paesi del mondo ¿ si attesta a 12,679 miliardi di sterline, in rialzo del 26% rispetto all¿esercizio fiscale 2001/02, mentre la perdita netta ante-imposte è scesa da 13,54 a 6,21 miliardi di sterline. Tuttavia, Vodafone, nonostante resti in perdita a causa dei 170 miliardi di sterline pagati per le acquisizioni, è riuscita a ridurre il rosso da 16,2 a 9,8 miliardi di sterline. Il dividendo finale per azione è stato aumentato (+15) a 0,8983 pence per azione.
Il miglioramento del risultato operativo dell¿operatore britannico è dovuto in gran parte dell¿ARPU (ricavi medi per utente) in Gran Bretagna, il principale mercato dell¿operatore. L¿ARPU britannico è cresciuto dell¿1,7% a 292 sterline. Il dato però è rimasto stabile in Germania, mentre in Italia è passato da 345 a 347 euro. Il miglioramento dei conti di Vodafone è dovuto anche alla crescita del numero dei suoi abbonati su scala globale, che sono aumentati dell¿11% in tre mesi attestandosi a 119,7 milioni.
Visti i buoni risultati, Christopher Gent, presidente di Vodafone che lascerà la carica a luglio, ha commentato: “I dati relativi ai risultati preliminari sono soddisfacenti e superiori alle attese. Soprattutto abbiamo archiviato un risultato, anno su anno, in rialzo per l”utile operativo nell”utile per azione e per quanto riguarda il cash flow“.
Il colosso britannico è stato accusato dalla rivale Mm02 ¿ che ha svalutato le licenze UMTS per un valore di 4 miliardi di euro – di non aver riportato nel bilancio i costi sostenuti per la licenza UMTS. In risposta al concorrente britannico, il presidente di Vodafone ha commentato: ¿Facciamo i nostri conti allo stesso modo e se loro sono giunti alla conclusione di dover ridurre la loro valutazione perché non generano abbastanza liquidità, non ci riguarda. Noi generiamo liquidità e abbiamo fiducia nel futuro¿.
A migliorare non sono stati solo i conti del gruppo inglese, ma anche quelli di Vodafone Italia. L¿operatore italiano ha registrato ricavi per 6.082 milioni di euro. I ricavi prodotti dalla vendita dei telefoni cellulari sono aumentati del 30%, mentre i ricavi da SMS, MMS e dati sono cresciuti del 43%. Il margine dell”ebitda sui ricavi è passato dal 46 al 49%. Commentando i risultati raggiunti Colao ha affermato che “l”Ebitda porta Vodafone Italia in posizione di grandissima redditività e solidità.(…) Ormai guardiamo alla quota di ricavi e margini, non tanto al numero delle SIM“.
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