Italia
La fusione per incorporazione di Telecom Italia è stata approvata ieri dall”assemblea dei soci di Olivetti. La proposta è passata con il si del 99,9% degli azionisti intervenuti alla riunione. Tra i maggiori azionisti erano presenti Mediobanca (2,38%), il gruppo Generali (4%), JP Morgan (1,07%), Ras (1,2%) Edison (0,46%), la Banca d¿Italia (0,79%) e Goldman Sachs (0,32%).
Olivetti pagherà ai soci Telecom 8,010 euro per ogni azione Telecom Italia ordinaria e 4,840 euro per ogni azione Telecom Italia risparmio. L¿importo dell¿OPA (Offerta Pubblica d¿Acquisto) parziale, che si terrà nella seconda metà di giugno, è stato conteggiato sulla base della media ponderata dei prezzi ufficiali di Borsa nel periodo compreso tra il 12 marzo e la data di approvazione della fusione per incorporazione da parte dei soci di Olivetti (26 maggio).
Si è chiusa un¿era per la Olivetti. A fine estate, infatti, quando nascerà la nuova Telecom, la società di Ivrea sparirà dal registro delle imprese e non sarà più quotata sulla Borsa Milano, dove aveva debuttato nel 1960. Il presidente di Telecom Italia, Marco Tronchetti Provera, a fine assemblea, ha dichiarato: “Non c¿è nessuna intenzione di modifica. Nessuno si aspetti che si modifichi il buy-back“.
Deminor, la società di consulenza che rappresenta gli investitori contrari alla fusione, intende impugnare la delibera di fusione votata sabato dagli azionisti di Telecom Italia e, in un comunicato, torna a parlare di conflitto di interesse: ¿Se si escludono le azioni possedute da Olivetti, la proposta non ha ottenuto né la maggioranza qualificata e neppure la maggioranza semplice¿. ¿Questo risultato¿, secondo la società di consulenza, potrebbe essere impugnato ¿ai sensi dell¿articolo 2373 del codice civile¿.
Secondo Umberto Mosetti, responsabile di Deminor per l¿Italia , il quale aveva già contestato sia il presidente di Telecom Italia, Marco Tronchetti Provera, sia il Cda chiedendone il cambio, i vertici di Telecom non hanno tenuto conto delle ¿critiche esplicite dei maggiori investitori istituzionali del mondo e invece di porsi il problema che le loro critiche potessero essere fondate, li hanno trattati alla stregua di speculatori e opportunisti¿. ¿In assemblea – ha continuato ¿ non hanno ricevuto da parte di investitori istituzionali neppure un intervento a favore, si sono approvati da soli la loro operazione. E adesso ne affronteranno le conseguenze, quelle legali prima di tutto, e poi quelle di dover gestire una società avendo contro tutto il mercato¿.
Il Gruppo Olivetti-Telecom, in risposta alle parole di Mosetti, ha ribadito che esistono importanti pareri legali che escludono il conflitto di interesse e che il nucleo di controllo, nonostante possieda solo il 15%, riuscirà a confrontarsi con il mercato: ¿Otterremo il consenso facendo le cose per bene¿.
L¿Assemblea straordinaria dei soci di Olivetti, oltre a dare il via libera alla fusione, ha approvato il Consiglio di amministrazione che avrà il compito di guidare la nuova società. Al posto di Roberto Ulissi, rappresentante del Tesoro, è stato nominato Giovanni Consorte, presidente e Amministratore delegato di Unipol e socio di Hopa. Gli altri quattordici membri del consiglio saranno Marco Tronchetti Provera, Gilberto Benetton, Carlo Buora, Umberto Colombo, Francesco Denozza, Luigi Fausti, Guido Ferrarini, Natalino Irti, Gianni Mion, Pietro Modiano, Massimo Moratti, Carlo Alessandro Puri Negri, Riccardo Ruggiero, Pier Francesco Saviotti.
Il nuovo Cda, nominato ieri, entrerà in carica ¿quando la fusione diventerà efficace¿, ha spiegato il presidente di Telecom, fino a quel giorno ¿rimarrà in carica il consiglio dell”incorporanda così com¿è¿.
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