Italia
Continua la campagna di mobilitazione contro il prefisso 709, che fa gonfiare spropositatamente le bollette telefoniche degli internauti, si parla addirittura di alcune che superano i 1.500 euro.
Il prefisso 709, senza che gli utenti lo sappiano, si inserisce nel computer per la connessione ad Internet, determinando una maggiorazione delle tariffe normalmente previste per le connessioni alla Rete.
A sollevare il polverone sulla vicenda è stata dapprima la trasmissione di servizio in onda tutti i giorni su Radiouno, ¿Radio a colori¿, condotta da Oliviero Beha, che ha già ottenuto che la direzione generale della Telecom accettasse di sospendere il pagamento delle superbollette in attesa che la polizia postale compia accertamenti. Successivamente anche la trasmissione di Piero Marrazzo, ¿Mi manda Rai3¿, ha affrontato la questione.
Già le Procure di Genova e Imperia hanno aperto un¿inchiesta dopo aver ricevuto numerosissime segnalazioni da utenti, che si sono visti recapitare a casa bollette stratosferiche.
E mentre il presidente di Telecom Italia ha promesso che entro giugno renderà gratuita la disattivazione del prefisso, prosegue l¿iter degli accertamenti.
Questa volta a mobilitarsi è l¿euro-parlamentare di An Roberto Bigliardo che ha avviato un¿interpellanza al Parlamento e alla Commissione europea perché intervengano immediatamente nel merito del contenzioso.
¿Migliaia di utenti telefonici in Italia si vedono addebitare connessioni Internet a pagamento che non hanno mai fatto, tramite il prefisso 709¿, ha detto Bigliardo, è necessario che la Ue faccia luce in merito.
¿Gli addebiti di connessioni Internet tramite prefisso 709 stanno interessando migliaia di utenti – scrive Bigliardo -. Questi denunciano di non aver mai effettuato volontariamente connessioni con tale prefisso¿.
¿Il fenomeno – spiega l”euro-parlamentare ¿ avverrebbe tramite l”utilizzo di dialer in grado di scollegare la connessione utilizzata normalmente dall”utente, per ricollegare, in maniera automatica e subdola, il modem dell”utente stesso ad un computer o server di società di servizi Internet, con accesso a pagamento. Ciò senza che l”utente ne abbia conoscenza e consapevolezza¿.
¿Quest”ultimo ¿ aggiunge Bigliardo – apprende delle avvenute connessioni solo dall”addebito in bolletta. Molte di queste aziende hanno la loro residenza amministrativa, fiscale e logistica fuori dal territorio nazionale italiano e risiedono in nazioni dove non vigono regole sulla garanzia dei servizi e della privacy¿.
¿La Telecom Italia è la società che gestisce le attrezzature e le linee telefoniche per l”utilizzo di questi servizi – prosegue ancora l”euro-parlamentare -. Nel contempo è la società deputata alla riscossione – per conto terzi ¿ delle somme derivanti dalle connessioni 709. Da quanto si apprende dalla stampa nazionale, che riporta dichiarazioni degli alti dirigenti della Telecom, la società non è responsabile della qualità e della bontà di questo servizio, né può essere chiamata alla sorveglianza sulle tecniche di connessione subdola posta in essere da chi utilizza tecnologie e software a fini di truffa¿.
Bigliardo chiede quindi che Parlamento e Commissione europea si mettano in azione ¿affinché i gestori telefonici inseriscano nel contratto con l”utenza residenziale opzioni di assenso o diniego preventivo all”utilizzo di utenza 709 e/o similari, senza aggravi di spesa per l”utente, e che prevedano il consenso dell”utente (sottoscritto in maniera anche non telematica) prima di usufruire di qualsiasi servizio a pagamento extra contratto¿l.
L”euro-parlamentare chiede inoltre che siano uniformate a livello Ue le garanzie di tutela – sia sul piano normativo che su quello tecnologico – per i consumatori residenziali.
Per prendere visione della Legge n. 547 del 23 dicembre 1993 “Modificazioni ed integrazioni delle norme del codice penale e del codice di procedura penale in tema di criminalità informatica”, clicca qui
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