Italia
Si è riunito il Cda della Rai, che nella seduta ha ultimato le audizioni dei direttori di rete, ascoltando Paolo Ruffini, come si legge in un comunicato della azienda di viale Mazzini.
L¿incontro era molto importante, alla luce delle polemiche delle settimane passate che hanno direttamente coinvolto Raitre, accusata da più parti, e in primis dal premier Silvio Berlusconi, di essere stata palesemente di parte nel riportare le notizie che riguardavano la testimonianza di Berlusconi al processo Sme.
Il direttore di Raitre ha fornito indicazioni sul posizionamento editoriale della rete e sulle scelte strategiche dei programmi per la prossima stagione televisiva.
Il Cda ¿ si legge ancora nel comunicato – ha anche approvato il perfezionamento del contratto per l¿acquisizione del terreno sul quale sorgerà Saxa Rubra 2 e il protocollo d¿intesa per il rinnovo della concessione con il CCISS (Viaggiare Informati).
Il Consiglio della Rai tornerà a riunirsi il prossimo 27 maggio, per l¿approvazione dei piani di produzione e di trasmissione, comprensivi dei palinsesti autunno-inverno, e per l¿esame sia del progetto di bilancio dell¿esercizio 2002 che del piano industriale.
Intanto non sembra quietarsi lo scontro tra centrodestra e opposizione riguardo alle apparizioni Tv. Le lamentele sono arrivate dopo l¿intervista esclusiva che il premier Berlusconi ha concesso al conduttore di ¿Excalibur¿ Antonio Socci, relativa al caso Sme. In questo senso si registra il no di Bruno Vespa a Francesco Rutelli e Piero Fassino, che in una lettera avevano scritto al giornalista chiedendogli un confronto nella sua trasmissione con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nella puntata che andrà in onda domani.
Vespa ha risposto che la tensione raggiunta dalla polemica politica non consente di ospitare in Tv i confronti al più alto livello che dal 1996 ”Porta a Porta” ha promosso.
Dal centrodestra arriva un”altra richiesta di confronto. Questa volta a muoverla è il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, che dal salotto di Maurizio Costanzo al Teatro Parioli, ha invitato Michele Santoro a un sereno confronto nell¿ambito del ¿Maurizio Costanzo Show¿, sulle motivazioni della decisione che l”Authority ha preso su Sciuscià.
¿Si sa – ha detto Gasparri – che l”Autorità delle Comunicazioni ha preso una certa decisione sull”edizione di Sciuscià. Non sono state ancora pubblicizzate le motivazioni della decisione, saranno poi pubblicizzate nei prossimi giorni, perché é un atto pubblico che ha ritenuto, non solo che Santoro, ma anche Fede, non hanno fatto trasmissioni conformi all”art.1 della legge Mammì sul rispetto del pluralismo e dell”obiettività¿.
¿Se lei è d”accordo – ha proseguito il ministro rivolgendosi a Costanzo – vorrei confrontarmi qui da lei con Santoro, sulla decisione dell”Autorità per le Comunicazioni che è l”organo di garanzia, quindi non sulle opinioni mie, sue e di Santoro (…) Siccome si dice che le sentenze non si commentano mai, ma in Italia si commenta di tutto (…) In quanto ha violato delle leggi che sono lì a presidiare il pluralismo e l”obiettività (…)¿.
Costanzo ha immediatamente raccolto l”idea del ministro, dicendo: ¿Deve essere d”accordo pure Santoro. Lo invito pubblicamente a venire a confrontarsi con noi, mi permetterei in quel caso di allargare il discorso alla libertà di espressione¿.
Legge n. 223 del 6 agosto 1990, ”Disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato”