Europa
Lunedì 19, debutto alla Borsa di Londra per la ¿nuova¿ Marconi, dopo la complessa ristrutturazione finanziaria degli ultimi 12 mesi. I titoli del produttore di sistemi di telecomunicazioni britannico, ribattezzato Marconi Corporation, hanno aperto la seduta a quota 60,5 pence, attribuendo al Gruppo una capitalizzazione di 605 milioni di sterline (circa 910 milioni di euro). A metà giornata il titolo ha toccato un massimo a quota 61,5 pence, ma nelle battute successive ha perso terreno fino a scendere a 58,5 pence. Le azioni della ¿vecchia¿ Marconi sono state cancellate dal listino del London Stock Exchange venerdì scorso, cioè dopo il completamento della ristrutturazione del debito da 4 miliardi di sterline del Gruppo. Secondo i termini della ristrutturazione, i proprietari dei vecchi titoli Marconi Plc riceveranno lo 0,5% delle nuove azioni (pari a una nuova azione per ogni 559 possedute), mentre il resto andrà ai creditori.
In Italia, intanto, la Marconi dovrà attendere la chiusura dell¿esercizio al marzo 2004 per vedere annullate le perdite. Nel corso di una conferenza stampa indetta in occasione della quotazione della nuova società alla Borsa londinese, il Presidente esecutivo Giorgio Bertolina ha spiegato che nei prossimi 18 mesi non si profila una crescita del mercato. ¿Il nostro obiettivo – ha affermato – è quindi il mantenimento dell¿attuale fatturato, che al 31 marzo 2003 era pari a 510 milioni di euro¿. Bertolina ha poi affermato di porsi come ulteriore obiettivo quello di una inversione di tendenza”.
L” esercizio chiuso al 31 marzo 2003, ha precisato Bertolina, riporta ancora perdite per alcune decine di milioni di euro, inferiori tuttavia a quelle registrate nell¿esercizio precedente. All¿aumento dei volumi del mercato non ha corrisposto un aumento del fatturato, ha spiegato il Presidente di Marconi Italia, a causa della diminuzione dei prezzi conseguente al maggior grado di competitività.
¿Per marzo 2004 – ha proseguito Bertolina – non ci aspettiamo significativi profitti ma contiamo di annullare le perdite. Questo pareggio sarà però ancor più significativo in considerazione degli investimenti in ricerca e sviluppo che in Italia sono più alti rispetto a quelli a livello di gruppo (12% sul fatturato contro il 10% a livello di Gruppo)¿. Al 31 marzo 2003 il Gruppo contava circa 15.000 dipendenti di cui 2.400 in Italia (1.300 a Genova).
Intanto, Telecom Italia ha rinnovato a Marconi due contratti quadro di durata annuale del valore complessivo di 50 milioni di euro per la fornitura di apparati ad alta capacità trasmissiva. I due contratti si inseriscono nel piano di potenziamento della rete ottica di trasporto che Telecom porta
avanti utilizzando tecnologie avanzate e standard elevati in termini di velocità e sicurezza. I nuovi apparati che verranno installati consentiranno a Telecom Italia di disporre di una capacità di banda in grado di soddisfare la domanda crescente di servizi broadband.