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E¿ stata presentata stamani a Roma – Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani del Senato ¿ dall¿Autorità Garante per la protezione dei dati personali (composta da Stefano Rodotà, Giuseppe Santaniello, Gaetano Rasi e Mauro Paissan) la relazione sull”attività svolta nel 2002.
La relazione ¿ passata adesso al parlamento e al governo ¿ riguarda il bilancio annuale del lavoro svolto, le diverse questioni delle quali si è occupata l”Autorità nel suo sesto anno di attività, fa il punto sullo stato di attuazione della legge n.675/96 e indica le prospettive di intervento del Garante in vista del completamento della disciplina sulla riservatezza dei dati e del delinearsi delle nuove frontiere della privacy.
Alla cerimonia di presentazione era presente il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, Marcello Pera Presidente del Senato, Alfredo Biondi vicepresidente della Camera, Maurizio Gasparri Ministro delle Comunicazioni, Virginio Rognoni vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura e diversi rappresentati del mondo dell”impresa e delle associazioni di categoria.
La presentazione della relazione è stata trasmessa in diretta Tv.
Nel discorso di presentazione il presidente dell¿Autorità Garante, Stefano Rodotà, ha affrontato i delicati quanto attuali temi della società dell¿informazione, la tutela della privacy nelle telecomunicazioni e su Internet, i rischi legati alla raccolta e all¿uso dei dati genetici.
Microcip e “guinzagli elettronici”, informazioni genetiche utilizzate indiscriminatamente, invasioni illegali della sfera privata sono in agguato da ogni parte, dalla biologia all”elettronica. La situazione che viene fuori da quanto dichiarato da Rodotà è un quadro preoccupante. Rodotà parla di “scenari inquietanti” ma invita a tenere sotto controllo “ogni allarmismo”.
Il Garante della privacy mette in guardia dai rischi di una ¿società della sorveglianza¿ e difende il bene primario ¿del valore della democrazia¿, anche a fronte delle esigenze di una maggiore sicurezza internazionale.
Rodotà ha anche messo in guardia dall”uso indiscriminato delle innovazioni tecnologiche e chiesto al governo di proporre, durante il semestre di presidenza dell”Unione europea, una ¿Convenzione internazionale sulla privacy¿, che ha definito una ¿costituzione di Internet¿.
¿La difesa del valore della democrazia (…) appare il bene da salvaguardare prima di ogni altro¿, ha detto Rodotà.
Critico, invece, il garante nei confronti della Pubblica Amministrazione, per quel che riguarda la lentezza di adeguamento alle nuove necessità imposte dalla ¿società dell¿informazione¿.
¿Sono necessari regolamenti locali che invece non si fanno (¿) atti e decreti necessari per poter raccogliere ed utilizzare dati personali dei cittadini in conformità alla legge¿, commenta amaro Rodotà, rivelando che il prossimo intervento dell”Autorità avrà quale obiettivo proprio l”amministrazione pubblica.
Secondo Stefano Rodotà, presidente dell”Authority, il programma di ispezioni effettuato dal Garante, ha messo in luce ¿preoccupanti fatti di violazioni di obblighi, sia nel settore pubblico che in quello privato. Anche il ricorso massiccio alla video sorveglianza – ha sottolineato Rodotà – e all”installazione di telecamere ha mostrato abusi sui quali il Garante è intervenuto e interverrà sempre con maggior rigore¿. L”impegno del Garante, ha sottolineato Rodotà nel presentare la relazione, è stato rivolto anche alla ¿individuazione di effettive garanzie di tutela in ambiti particolarmente delicati legati ai rischi delle nuove tecnologie ai fini di sorveglianza¿. L”attività del Garante, dunque, si è particolarmente incentrata sulla ¿difesa delle persone dall”uso discriminatorio e senza garanzie dei dati genetici alla tutela dei consumatori nei confronti di profilazioni a scopi commerciali¿. Ma sono state anche definite le regole per la comunicazione elettronica e contro l”abuso dello spamming.
Rodotà ha messo in luce come il numero di ricorsi al Garante nel 2002 si sia addirittura raddoppiato. Da 211, infatti, i ricorsi sono diventati 500, per non parlare poi degli interventi su segnalazione e reclami che da 2.327 sono saliti a 3.689. 12.800 le richieste di informazioni e i quesiti telefonici. Salite ancora a 40, raddoppiando rispetto al 2001, le ispezioni nei confronti di enti pubblici e privati. Tra il 2001 e il 2002 l”Autorità ha emanato sei autorizzazioni generali al trattamento dei dati sensibili in materia di sanità, datori di lavoro, investigatori privati, liberi professionisti. Tra interventi, quesiti e segnalazioni i casi sottoposti al Garante sono stati 28.475. Da una indagine del Garante è risultato inoltre che l”85,7% delle società effettuano operazioni di trasferimento di dati all”estero, soprattutto nell”Europa dell”Est e negli Usa.
Rodotà ha affrontato anche il difficile rapporto tra il sistema delle tlc e gli utenti.
¿L”intero sistema delle tlc costituisce un vero nervo scoperto¿, ha commentato.
¿I cittadini ¿ aggiunge – sono avidi nel cogliere le opportunità che vengono dalle tlc ma chiedono tutela contro ogni utilizzazione impropria dei loro dati (¿) Internet, in particolare può diventare un gigantesco contenitore di messaggi spazzatura¿, afferma puntando il dito contro lo spamming, l”invio di eMail commerciali indesiderate.
Nella relazione il Garante parla anche degli mms, i messaggi multimediali tramite telefoni mobili che permettono di scattare fotografie, effettuare riprese, registrarle e comunicarle a terzi, che hanno indotto recentemente il Ministro dell¿Interno Giuseppe Pisanu a prendere provvedimenti per evitare che nelle prossime elezioni amministrative i telefoni 3G possano essere utilizzati dalla mafia per condizionare il voto degli elettori.
Rodotà ha detto che sono oggetto di analisi da parte del Garante per la privacy. Aggiungendo che ¿essendo destinati ad una utilizzazione sempre più diffusa da parte di singoli utenti, sono suscettibili di ledere la sfera privata e la dignità delle persone¿. Conseguentemente, per il Garante, se è lecito scattare foto con il proprio cellulare per uso personale, quando si tratta invece di fotografie o filmati che vengono comunicati ad una pluralità di destinatari o diffusi su un sito internet ¿le cose cambiano: in questo caso è obbligatorio informare gli interessati e chiedere il loro consenso¿. Quanto infine, all”uso degli mms da parte di chi svolge attività giornalistica, per Rodotà ¿devono essere comunque rispettate le cautele e i limiti posti dalla legge sulla privacy e dal codice deontologico professionale¿.
A margine della presentazione ufficiale della relazione, il presidente ha osservato ai cronisti che: ¿L¿Autorità Garante si propone di affrontare problemi concreti cercando di anticipare le innovazioni tecnologiche per governarne gli effetti¿.
I cittadini ¿ spiega Rodotà – hanno almeno due modalità d”azione: possono intervenire ¿direttamente nei confronti di chiunque detenga informazioni sul loro conto¿, e chiedere che non vengano utilizzate quando la raccolta è fuori dai confini della legalità. Aggiungendo che c¿è sempre la possibilità di ricorrere al Garante stesso che sta lavorando in diverse direzioni: dal settore delle telecomunicazioni al credito, dai rapporti con la stampa alla genetica, dalla localizzazione delle persone.
Rodotà ritiene che è possibile poter soddisfare al contempo l¿esigenza di sicurezza e la tutela della privacy, con le adozioni di adeguate e indispensabili garanzie.
Per prendere visione della legge n. 675/96 sulla ¿Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali¿, clicca qui
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