Stop al progetto di creare una nuova società di telecomunicazioni in Sicilia che vedrebbe fra gli azionisti un gruppo di novanta lavoratori della ex Lts (Le telecomunicazioni siciliane), la società telefonica fallita dopo un esposto presentato dai sindacati e oggetto di un”inchiesta della Procura di Palermo. La sospensione è stata annunciata dagli stessi lavoratori, in una conferenza stampa sindacale.
Cristian Vitale, ex dipendente Lts e delegato Fiom, commentava così venerdì scorso: ¿Avremmo dovuto costituire la società in uno studio notarile e invece Sviluppo Italia ci ha comunicato di aver accantonato il progetto perché il mercato delle telecomunicazioni è in difficoltà¿.
In effetti, questa motivazione non convince i sindacati. ¿Il ministero delle Comunicazioni – ha aggiunto il segretario regionale della Fiom, Claudio Sabattini – ha appena comunicato che per le infrastrutture a banda larga sono stati affidati proprio a Sviluppo Italia 226 milioni di euro, l”85% dei quali destinati al Sud, in particolare alla Sicilia e alla Calabria¿.
Il piano consegnato a Sviluppo Italia, holding del ministero dell”Economia, è stato predisposto dalla Infotel del gruppo Ericsson, pronta a investire circa 2,5 milioni di euro e a mettere a disposizione le centrali per le connessioni telefoniche.
In base al progetto, il capitale societario, pari a circa 5 milioni di euro, sarebbe stato suddiviso fra Sviluppo Italia (49%), Infotel (49%) e cooperativa dei lavoratori ex Lts (2%). La società dovrebbe operare nel campo delle comunicazioni, nella telefonia fissa attraverso la licenza che il ministero aveva assegnato alla Lts, adesso in mano alla curatela fallimentare con la quale la Infotel e i lavoratori hanno in corso trattative per rilevarla.
Prevista anche la realizzazione di tre portali per l”erogazione di servizi ai cittadini per attività di assistenza e d”informazione nella sanità e nella pubblica amministrazione, e di un quarto portale in lingua araba destinato a coprire l”area del Mediterraneo.
””Abbiamo fatto il possibile per salvare la professionalità degli operatori ex Lts – ha sottolineato Giovanni Buccia, della segreteria Uilm – Non abbiamo chiesto assistenza, né tantomeno la collocazione dei lavoratori alla Resais o nelle società miste della Regione¿. Per Sabattini ¿Sviluppo Italia deve dare una spiegazione plausibile, quella del mercato in difficoltà proprio non regge¿. Fiom e Uilm hanno annunciato che chiederanno l¿intervento della Regione.