Italia
Voto unanime alla Camera sulla delega al governo per dare attuazione a una direttiva europea sulla maggiore tutela della privacy riguardo Internet e le nuove tecnologie di comunicazione. Maggioranza e opposizione hanno votato compatti: 410 i sì, un voto contrario e un astenuto.
Questi i temi trattati nella direttiva. Innanzitutto la riservatezza nelle comunicazioni, sia telefonica che elettronica, definendo le intrusioni e le intercettazioni (ad esempio l”ascolto o la memorizzazione). Limitata la possibilità di trattare i dati sul ””traffico”” (sono svincolati solo quei dati che servono a compilare le fatture, sia per il telefono che per Internet).
Solo se l”abbonato o l”utente lo indicherà chiaramente il gestore del servizio potrà sottoporre i dati sul traffico a ulteriori trattamenti, ma al solo scopo di fornire servizi in più, come pacchetti sconto, o informazioni meteo o sugli ingorghi autostradali.
Chi fornisce il servizio, specifica la direttiva, ha l”obbligo di offrire sempre la possibilità di respingere le chiamate. Ciò deve poter avvenire gratis e senza operazioni complicate, ma in modo semplice.
Obbligo di un consenso ¿espresso e specifico¿ dell”abbonato per poter inserire i suoi dati in elenchi (sia su carta che elettronici). Se poi si tratta di dati cosiddetti ””sensibili””, come convinzioni religiose, opinioni politiche, salute o vita sessuale, sarà sempre necessario un consenso scritto. Si tratta di uno dei punti cardine della legge delega.
La direttiva prevede il divieto di inviare messaggi di posta elettronica, sia pubblicitari che di propaganda politica, senza consenso o ””omettendo o camuffando l”identità del mittente e senza l”indicazione di un indirizzo valido cui inviare la richiesta di disdetta dell¿invio.
I criteri di delega prevedono inoltre che vengono disposte limitazioni a diritti e obblighi (come ad esempio la cancellazione dei dati sul traffico e il loro anonimato), se ritenute ¿misure necessarie, opportune e proporzionate alla salvaguardia della sicurezza nazionale, della difesa, della sicurezza pubblica¿ e per la prevenzione e il perseguimento di reati e di uso non autorizzato del sistema elettronico di telecomunicazioni. In ogni caso, questi dati saranno conservati per un periodo limitato.
¿L”accesso a Internet ¿ si legge nel dossier dell”ufficio studi della Camera che riprende considerazioni del Parlamento europeo – apre nuove possibilità ma rappresenta un potenziale pericolo per la protezione dei dati personali e per la privacy. L”uso dei cosidetti marcatori (cookies), di software spia (spyware) o di bachi invisibili (web-bug) che possono introdursi nel terminale semplicemente con l”apertura di un messaggio di posta elettronica (e, a volte, anche senza l”apertura della eMail) permettendo di accedere illecitamente e in modo non trasparente a informazioni e di seguire gli spostamenti in rete dell”utente può rappresentare una grave intrusione nella vita privata e deve essere consentito unicamente per scopi legittimi e informando l”interessato¿.
La direttiva prevede l”obbligo ¿per i fornitori di servizi di comunicazioni elettronica accessibile al pubblico di segnalare all”utente un particolare pericolo di violazione della sicurezza della rete e di prendere le necessarie misure tecniche e organizzative per la salvaguardia della sicurezza dei suoi servizi¿.