Italia
Mettere la tutela dei minori al centro dell¿attenzione. E¿ il parere del ministro per le Comunicazioni Maurizio Gasparri. ¿I temi dell”informazione sono sempre al centro della discussione come in queste settimane. Ma credo che sia importante di più occuparsi della tutela dei minori ed è un tema a cui ho dedicato molto lavoro¿. Intervenendo lunedì a Napoli, dove è stato presentato il ¿Codice dell”Informazione 2003¿ (curato dal giornalista Stefano Maria Toma) Gasparri ha citato il nuovo codice di autoregolamentazione e il comitato di applicazione, che ha già sanzionato reti e programmi, come il ¿Grande Fratello¿, ma anche preso posizione nei confronti di reti locali oltre che dei grandi network. ¿La nuova legge – ha detto Gasparri – dà ampio spazio a questo tema. E come ministro è importante l”impegno per la nuova legge sul sistema radiotelevisivo, che portando l”Italia verso il digitale terrestre darà anche una risposta nella moltiplicazione dei canali al tema del pluralismo e al tema delle maggiori opportunità di accesso. Aldilà delle polemiche, che sono materia quotidiana, occorre pensare alla costruzione di un sistema che rispetti maggiormente i più deboli come i minori, di un sistema che dia maggiori opportunità di accesso¿.
Alla presentazione del ¿Codice dell¿Informazione 2003¿ è seguito un dibattito, moderato dal direttore del Tg2 Mauro Mazza, su ¿Telecomunicazioni fra sviluppo e democrazia¿. Sono intervenuti, tra gli altri, Stefano Caldoro il Sottosegretario all¿Istruzione, Paolo Ermini il Vicedirettore del Corriere della Sera, Luigi Riello il Componente del Csm, Giuseppe Sangiorgi il Commissario dell”Authority per le Comunicazioni, Giuseppe Gargani il Presidente dell”Eurocommissione giuridica.
La nuova edizione del ¿Codice¿ si articola in due volumi per complessive 1.250 pagine; una sezione è dedicata ai media in Italia e una alla Campania. Si tratta di un”opera che registra tutte le categorie dell”informazione italiana, oltre alle istituzioni della società e della politica.
Durante lo svolgimento dell¿incontro di lunedì a Napoli, Gasparri è tornato anche sulle polemiche che interessano la Rai. ¿E” stato un sistema di verifica interna, non una ispezione che è stata decisa dal presidente della Rai Annunziata, la quale ha chiesto un intervento per accertare i fatti al direttore generale Flavio Cattaneo¿, ha affermato Gasparri, spiegando poi che ¿il presidente della Rai dopo le polemiche sorte ha chiesto di fare marcia indietro. ¿Ho già detto che la prossima volta sarà meglio valutare bene le iniziative che si assumono, però, verificare i fatti prima di emettere giudizi, non è una procedura scorretta¿. Gasparri ha infine aggiunto che ¿L”iniziativa si è prestata a mille polemiche, però nemmeno si può sostituire una verifica con un processo politico o con dibattiti politico-sindacali: quelli li possiamo fare tutti i giorni, ma non hanno la valenza di accertamento sulla verità dei fatti che d”altronde è sempre difficile da accertare¿.
Sabato Gasparri aveva partecipato a Catanzaro a un confronto con l”ex direttore del Tg1, Nuccio Fava, consigliere del centrosinistra alla Regione Calabria, sul tema ¿La Tv che vorrei: la legge Gasparri la migliora o la peggiora?¿ promosso dall”Amministrazione provinciale e dall¿Ordine dei giornalisti. ¿Con la legge in discussione la Rai potrà essere avviata a una privatizzazione, progressiva e parziale, secondo il modello fissato dalle leggi Ciampi e Draghi, vendendo delle quote e senza stravolgimenti dovuti a dismissioni selvagge. Ma ci sarà più pluralismo, più editori di giornali che potranno fare televisione e viceversa¿.
Gasparri ha poi spiegato che ¿Dal 2006 in avanti la privatizzazione potrà essere anche estesa a rami di azienda e, quindi, alla possibilità di vendere reti e pezzi di azienda¿. Per il Ministro, con la nuova legislazione ¿cambierà il digitale terrestre, più reti, più spazio, più informazione, più pluralismo e imprenditori¿.
¿La tua legge ¿ gli ha fatto eco Nuccio Fava ¿ lascia le cose come stanno. Il problema è quello di avere un pluralismo reale¿. Per l”ex direttore del Tg1 ¿oggi non c¿è pluralismo e occorre lavorare su una qualità critica dell”informazione che aiuti a pensare¿.