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Secondo alcune indiscrezioni apparse sul Wall Street Journal, Aol Time Warner e Bertelsmann avrebbero avviato un progetto di fusione.
I due Gruppi starebbero vagliando la possibilità di una fusione delle rispettive case discografiche, Warner Music e BMG. Ma, aggiunge il quotidiano finanziario, ci vorrà ancora del tempo per finalizzare l¿operazione.
Un¿operazione di tal genere sicuramente avrebbe delle ripercussioni su un mercato in crisi, come è quello della musica da alcuni anni a questa parte.
Le due società in difficoltà come le altre major, potrebbero creare una casa discografica che diventerebbe la numero uno al mondo, davanti a Universal Music, che controlla una parte di mercato vicina al 30%.
Al momento BMG e Warner Music detengono ciascuno una fetta del mercato americano di circa il 16%.
Nell¿ambito dell¿operazione di fusione, la Warner Music non includerebbe l¿asset della produzione musicale, scelta che consentirebbe di ottenere più facilmente l¿ok delle Autorità antitrust, in genere piuttosto refrattarie a questo tipo di operazioni.
Due anni fa, avevano già espresso parere contrario a un primo progetto di fusione tra EMI e Warner Music, e successivamente all¿offerta d¿acquisto di Bertelsmann per EMI.
Lo scorso anno, la Warner Music ha fatturato 4,2 miliardi di dollari. La somma include anche le entrate della produzione di CD e DVD, ramo che sarebbe ceduto nell¿ipotesi di una fusione.
Dalla sua, BMG ha realizzato un fatturato di 2,7 miliardi di euro.
L¿operazione di fusione, permetterebbe ad Aol di cedere un asset considerato non strategico, in vista del piano di riduzione del pesante indebitamento del colosso dei media.
Richard Parsons, presidente del Gruppo ha promesso di portare il carico dei debiti sotto la soglia dei 20 miliardi di dollari, contro gli attuali 26 miliardi.
Quanto a BMG, l¿operazione gli permetterebbe di rafforzarsi sul mercato, senza esborsi. Il Gruppo tedesco lo scorso anno ha già speso 2,7 miliardi di dollari per rilevare l¿etichetta Zomba.
Intanto la Universal Music (Vivendi Universal) ha annunciato di aver depositato a New York un¿istanza contro Bertelsmann.
L¿accusa è di aver tratto profitto da un¿impresa che sosteneva illegalmente il Web site di musica gratuita Napster.
In un comunicato stampa, Universal Music spiega che: ¿Bertelsmann ha tratto indirettamente vantaggio da Napster. Cagionando danno a Universal e ai suoi artisti¿.
Nell¿istanza si legge che Bertelsmann ha investito ¿più di 85 milioni di dollari in Napster per mantenere on line il servizio che violava apertamente il diritto d¿autore e le disposizioni normative in materia¿.
Aggiungendo che: ¿Mentre BMG si accostava a tutte le major nella protesta contro le violazioni di Napster, la sua casa-madre Bertelsmann tesseva trattative segrete per prendere il controllo di Napster¿.
Il sito Napster, gigantesca libreria musicale on line, ha permesso per anni lo scaricamento gratuito di milioni di file musicali MP3.
Nell¿estate del 2001 il sito è stato oscurato, per ordine della giustizia, dopo una lunga battaglia legale.
Secondo la Universal, il sito deve a Bertelsmann e al suo sostegno finanziario, la possibilità d¿aver potuto sopravvivere per altri mesi, dopo una prima sentenza sfavorevole nel luglio del 2000.
La legge sul diritto d¿autore attualmente in vigore negli Stati Uniti, prevede che i querelanti possano chiedere un risarcimento di 150.000 dollari per ciascuna opera illegalmente copiata.
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