Europa
Parte in Europa ”Safeborders, un progetto-pilota che lavorerà per rendere più sicuro Internet, e coinvolgerà Italia, Spagna, Germania, Inghilterra, Paesi Bassi e Lussemburgo.
L¿obiettivo dell¿iniziativa – finanziata dalla Commissione Europea – che nel nostro Paese è curata dal Telefono Azzurro, Adiconsum e Uciim, un”associazione cattolica di insegnanti, è quello di proteggere i giovani internauti dai pericoli e dalle insidie della Rete.
Inserito in un più vasto programma europeo per promuovere l”uso sicuro di Internet, l”IAP (Safer Internet Action Plan), il progetto è una campagna di sensibilizzazione per educare gli adolescenti all”uso consapevole e critico del Web, che resta comunque una risorsa comunicativa, culturale e informativa.
Safeborders non si rivolgerà solo ai giovani, ma coinvolgerà genitori, insegnanti, mondo industriale e delle Istituzioni, mass media e associazioni, il cui contributo risulta di fondamentale importanza per la realizzazione e il successo del progetto.
¿Costruire e consolidare una cultura che veda il bambino come soggetto di diritti. E” questa un”esigenza più che mai forte – ha aggiunto – quando si toccano gli importanti fronti della comunicazione¿, questo è stato il commento di Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro alla presentazione dell¿iniziativa.
Caffo ha sottolineato anche come questo progetto-pilota sia oggi estremamente necessario, nel nostro Paese come nel resto d”Europa.
¿E” nostro preciso compito – ha detto ancora Caffo – aiutare l”infanzia, sviluppando strumenti specifici da utilizzare a suo favore e ponendo quelle barriere che le garantiscano un percorso di sviluppo sereno e al riparo dai pericoli¿.
E qui che giocano un ruolo importante, secondo il presidente di Telefono Azzurro, ¿gli adulti, per i quali occorre creare una cultura di Internet perché poi siano in grado di guidare i loro figli e più in generale i giovani che gli vengono affidati. Ma questo – prosegue – non deve avvenire senza preparazione, perché altrimenti si possono verificare ”effetti tossici” sugli utilizzatori. Operazioni di polizia come quelle che si sono svolte nei giorni scorsi in quasi tutte le regioni d”Italia sono estremamente importanti, ma significano che purtroppo si è arrivati tardi, non si è riusciti a proteggere i minori coinvolti¿.
¿In certi casi ¿ dice ancora Caffo – sarebbe necessario ridurre le garanzie offerte dalla legge sulla privacy per poter identificare chi utilizza la Rete in maniera illecita. Invece in Italia spesso accade che molti, anche dopo la denuncia, continuino a restare in libertà e proseguano a navigare in Internet¿.
Paolo Landi, segretario generale di Adiconsum, ha portato l¿attenzione su altri rischi che possono correre i minori navigando, come nel caso di siti in apparenza ”normali” che però all”apertura inviano immagini pornografiche o che propongono l”acquisto di alcolici e droghe.
¿In questo settore – spiega Landi – tutto è ancora pericoloso. Qui occorre in primo luogo riuscire a responsabilizzare i ragazzi e guidarli attraverso questi rischi, poi sarebbe necessario un deciso intervento dell”Autorità di Garanzia per le Comunicazioni per sanzionare questi comportamenti. Ma questo organismo invece si muove con troppa lentezza. Il ritardo nel prendere una decisione spesso fa sì che quando arrivi la sanzione su una certa attività in Rete, il problema sia superato perché gli operatori in quel momento hanno adottato una diversa soluzione che rende obsoleta la sanzione stessa¿.