Italia
I dirigenti di Sky Italia, la nuova pay Tv nata dalla fusione tra Stream e TelePiù sotto l’insegna della News Corp di Rupert Murdoch, hanno incontrato oggi i giornalisti, in una conferenza che si è tenuta, presso la sala Fellini di Cinecittà.
l’amministratore delegato di Sky Tom Mockridge ha fissato il primo incontro pubblico, dopo la firma del closing dell’operazione, avvenuta il 30 aprile scorso a Milano.
Il 2 aprile l’operazione ha avuto il via dall’Antitrust europeo presieduto da Mario Monti e successivamente quello di Enzo Cheli presidente dell’Autorità garante per le telecomunicazioni.
Mockridge è arrivato accompagnato da Tullio Camiglieri, i due avranno il compito di presentare il business plan dell’azienda, e predisporre la scalata al successo della nuova pay Tv.
Dell’organico farà parte anche il potente Tarak Ben Ammar, da sempre fido consigliere di Murdoch. Il produttore cinematografico e televisivo, finanziare lobbista dei piani alti, è nipote dell’ex primo ministro tunisino Habib Burghiba e figlio dell’ambasciatore in Italia. Ben Ammar ha lasciato di recente il Cda di Mediaset, per entrare nel consiglio di Sky.
Murdoch è convinto di poter portare Sky in nero in soli due anni, strategia che porterà alla quotazione in Borsa della società.
Si parla anche di un ampliamento del numero degli azionisti e dell’ingresso di un terzo socio. Mediobanca sta già sondando l’interesse di alcuni grandi fondi di private equity americani.
Attualmente la News Corp controlla una quota dell’80,1% e il 19,9% è in mano a Telecom Italia.
Il business plan di Sky è stato elaborato da Goldman Sachs, è in base a quanto dichiarato in conferenza da Mockridge, il risultato operativo lordo negativo di 342 milioni di euro per l’anno 2003, nel 2005 diventerà positivo per altrettanti 342 milioni. Con una prospettiva di crescita quasi raddoppiata (675 milioni) per il 2006. I dirigenti di Sky dovranno portare in Italia il modello vincente di BSkyB, piattaforma che in Gran Bretagna è riuscita ad assumere una posizione dominante, tale da costringere Itv Digital ad aprire la procedura fallimentare.
Dal bilancio d’esercizio di Telecom (controllava prima della fusione il 50% di Stream, ndr) emerge che la Tv nell’ultimo anno ha registrato perdite per 246 milioni di euro. A questa cifra va aggiunto il deficit di TelePiù (che apparteneva a Vivendi Universal), nel 2001 aveva registrato una perdita operativa di circa 230 milioni di euro.
Ma Mark Williams, che si occuperà degli abbonati, ha studiato un piano di sviluppo aggressivo: i ricavi dovrebbero arrivare a 1,172 miliardi di euro nel 2003, a 1,987 miliardi nel 2005, e a 2,260 nel 2006.
Sky Italia punta a conquistare una famiglia italiana su due e a raggiungere, molto velocemente, il target di 3 milioni di abbonati.
Gli abbonamenti inizialmente saranno equiparati a quelli inizialmente praticati Stream e TelePiù. Successivamente da luglio a settembre verrà presentato il pacchetto Basic, che costerà 19 euro al mese per la visione di 40 canali. Sky Cinema 3, sarà offerto a 24 euro. Per gli appassionati di calcio ci saranno dei pacchetti studiati ad hoc. Chi vorrà l’offerta calcistica finora denominata Campionato Stream o SuperPremium (Per TelePiù) accederà al ¿Season ticket¿ di Sky a costo di 39 euro mensili.
Da settembre in poi ci saranno le offerte commerciali nuove, che punteranno al noleggio gratuito di parabola e decoder.
In un¿intervista concessa a Economy, Murdoch dice di ¿non temere alcuna pressione politica” ed aggiunge che molto presto sarà definitivamente sconfitta la pirateria.
“Intendiamo essere imparziali ed equilibrati – spiega il magnate dei media – nel nostro approccio a tutti i partiti e a tutte le opinioni”.
Il tycoon australiano si dice poi convinto che con il tempo sarà sconfitto il fenomeno delle schede pirata grazie alla tecnologia sviluppa da News Corp.
La Tv di Murdoch adotterà la tecnologia Nds. La scheda, dal chip potenziato, è inseribile in un unico decoder e il sistema cambia le chiavi d’accesso al codice molto più velocemente.
¿Se faremo bene il nostro lavoro anche nel vostro paese, non c’è ragione per cui non dovremmo conquistare il 50% delle famiglie italiane nel giro di pochi anni” dichiara Murdoch. Che nell’intervista a Economy, tratteggia la sua strategia per guadagnare là dove altri hanno perso: “man mano che acquisiremo peso in Italia, offriremo ai telespettatori un numero crescente di canali” spiega. E, su questo fronte, il re dei media auspica che “molti di questi vengano prodotti da aziende italiane. Il successo del nostro canale di notizie e di informazioni dipenderà invece dalla bontà del nostro lavoro e dalla presenza o meno di concorrenza, oltre che dalla qualità delle loro trasmissioni”.
Il tycoon smentisce anche di essere interessato a quote di Tv terrestri in Italia. “Non abbiamo intenzione di acquistare alcuna quota¿, aggiungendo che è ancora in ballo l’acquisto della statunitense DirecTv e ¿per il momento non ci sono altri progetti di espansione in Europa¿.
Recentemente Marco Tronchetti Provera presidente di Telecom Italia, in un¿intervista ha dichiarato che la gestione di Rupert Murdoch valorizzerà la partecipazione di Telecom in Sky.
¿L’operazione su Stream – ha ribadito – è stata di ‘stop loss’, per recuperare parte del valore”.
Sono giudicate ¿rassicuranti¿ le posizioni di Sky sull’applicazione del contratto e sull’intenzione di non prevedere esuberi da parte della Fnsi. Il sindacato dei giornalisti esprime invece preoccupazione per l’assoluta mancanza nel piano industriale dei necessari elementi per comprendere come verranno strutturati i prodotti editoriali sportivi e di news preannunciati dall’azienda.
”I comitati di redazione di Stream Sport, Stream News, TelePiù, Inn e il Fiduciario di redazione di Tim Tv – spiega una nota Fnsi – si sono riuniti presso la sede della Fnsi con i responsabili dei Dipartimenti Sindacale ed Emittenza della Fnsi e i rappresentanti delle Associazioni regionali di Stampa di Roma e Milano per esaminare le comunicazioni pervenute dalla neo costituita società Sky Italia¿.
¿Le organizzazioni sindacali dei giornalisti hanno anche esaminato le linee guida del piano industriale presentato da Sky Italia. Mentre sono apparse rassicuranti le posizioni della nuova azienda in merito alla volontà di applicare a tutti i giornalisti il Contratto nazionale di lavoro giornalistico e di non individuare esuberi nella fusione delle redazioni di TelePiù e Stream – continua la federazione -, suscita perplessità l’assoluta mancanza nel piano industriale dei necessari elementi per comprendere come verranno strutturati i prodotti editoriali sportivi e di news preannunciati dall’azienda”.