Italia
La Rai ha inviato i suoi ispettori negli uffici del Tg3 dopo le accuse del premier Silvio Berlusconi, che aveva accusato il Tg di averlo messo in ridicolo, mandando in onda le contestazioni rivoltegli durante l”udienza del processo Sme. Dopo le dichiarazioni spontanee rese da Berlusconi al processo Sme, in cui è imputato di corruzione giudiziaria, un giovane ha apostrofato il premier chiamandolo “buffone”, immagini che sono state trasmesse da tutti i media.
Berlusconi, che ha chiesto alle forze dell”ordine di identificare il giovane, ha però criticato il Tg3 dicendo che avrebbe amplificato le ingiurie rivoltegli dal ragazzo e ha parlato di un “agguato preparato” con il quale il telegiornale sarebbe stato d”accordo.
Il premier ha dichiarato: ¿Voglio restare fuori dalle polemiche. Dico solo una cosa: la libertà di stampa non è libertà di diffamazione¿
Così ha risposto Berlusconi ai giornalisti che gli chiedevano un commento alla vicenda del Tg3. ¿Quando l”informazione si risolve in un concorso nella diffamazione, credo che si debba considerare questo fatto come negativo e inaccettabile¿, ha concluso il premier lasciando via del Plebiscito.
La Rai ha dichiarato in una nota che l”incontro degli ispettori con i giornalisti “si è svolto in un clima sereno e collaborativo” e che “non è stata fatta alcuna domanda sui contenuti giornalistici”.
“Sono pertanto destituite da ogni fondamento le accuse di attentato alla libertà di stampa e di riduzione della libertà giornalistica che da più parti sono state erroneamente attribuite all”Azienda”.
Immediata la reazione dell¿opposizione e dei giornalisti, che hanno accusato il governo di centrodestra di voler intimidire i mezzi di informazione, mentre la Rai dice che gli ispettori non sono intervenuti sul merito delle scelte giornalistiche della redazione.
In una lettera inviata ai giornalisti, il presidente Annunziata ha confermato di aver chiesto lei stessa un accertamento al direttore generale, per “dare una chiara e rapida risposta a un”accusa denigratoria come quella che investiva voi e tutti i giornalisti di quest”azienda”.
Annunziata ha poi aggiunto che “se le procedure di verifica scelte autonomamente dall”Azienda avessero violato i limiti di garanzia della professione giornalistica e i principi tutelati dalla legge e dal contratto di lavoro, o fossero andate oltre l”oggetto dell”accertamento, questa presidenza interverrà per valutare le eventuali responsabilità e tutelare l”intera categoria dei giornalisti della Rai”.
La Annunziata ha detto anche che in caso di irregolarità scenderà in campo a tutela dei giornalisti, mentre la Rai ha “respinto le strumentalizzazioni in atto¿, definendo le accuse di attentato alla libertà di stampa “prive di fondamento“.
Nel frattempo ieri, il direttore del Tg3, Antonio Di Bella, e il direttore generale, Flavio Cattaneo, hanno avuto un incontro chiarificatore a viale Mazzini.
Cattaneo, dopo le polemiche innescate dall”accertamento condotto dai funzionari dell”Internal Auditing e dopo la nota aziendale in cui si sottolineava che l”indagine non coinvolgeva questioni editoriali, ha voluto sottolineare personalmente a Di Bella che non c”era alcun intento censorio da parte della direzione aziendale e che anzi il procedimento avviato era funzionale alla tutela della testata e dei suoi giornalisti.
Il direttore del Tg3 Antonio Di Bella dopo l¿incontro con Cattaneo, ha ribadito in un comunicato che il suo Tg non ha commesso alcuna violazione deontologica, in occasione del processo Sme.
¿Già le prime richieste di accertamenti – prosegue – dimostrano in maniera inequivocabile la correttezza del lavoro dei colleghi della testata che dirigo. Ringrazio il direttore generale Flavio Cattaneo per la stima che ha voluto esprimere nei miei confronti”.
Il presidente della Fnsi Franco Siddi ha dichiarato in merito che si tratta di “una pagina nera” quella delle ispezioni alla Rai ed esprimendo “solidarietà al direttore e ai colleghi del Tg3”.
“E” assolutamente sconcertante che il servizio pubblico adotti strumenti di carattere censorio. (…) Abbiamo già detto che non spetta alla politica fare i sommari ed i titoli dei Tg e dei giornali. Ora purtroppo c”è un”altra pagina nera, perché non esiste nessun fondamento etico, deontologico e giuridico che consenta ispezioni del tipo di quelle ordinate dal direttore generale della Rai”.
Il capogruppo Ds al Senato Gavino Angius ha parlato di “gesto gravissimo” e chiesto ai presidenti delle Camere di intervenire a difesa del servizio pubblico radiotelevisivo.
La Rai è da tempo al centro di un delicato equilibrio politico. Mesi di polemiche hanno anticipato la nomina dell”attuale Cda, composto dalla Annunziata quale presidente di garanzia gradito al centrosinistra e da quattro consiglieri indicati dal centrodestra.
¿Cattaneo ha introdotto procedure trasparenti e regolari. Non poteva fare altro, lo ha fatto su richiesta dell”Annunziata, dunque non vedo alcuno scandalo¿. Lo afferma il Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, in merito agli accertamenti avvenuti al Tg3. Per Gasparri gli accertamenti del direttore generale della Tv pubblica sono ¿pienamente legittimi¿ ed è convinto che facciano discutere ¿solo perché in Rai non c”è mai stata nessuna verifica seria¿. ¿Non ho nulla da dire, nel merito, sul servizio del Tg3 – aggiunge Gasparri – perché non l”ho visto. Posso dire che è stata vergognosa la ripresa del concerto del Primo maggio che si è trasformato in un attacco al premier¿.