Italia
Mediaset si prepara al grande salto della tv digitale terrestre. Nel prossimo autunno inizierà la sperimentazione per circa 2mila famiglie residenti nella zona a nord-ovest di Milano, fino a Varese. l’annuncio viene da Gina Nieri, consigliere di amministrazione, membro del comitato esecutivo di Mediaset e direttore della divisione che si occupa, tra l’altro, del progetto di tv digitale terrestre, e Federico Di Chio, coordinatore del progetto, in una intervista pubblicata su ‘Prima comunicazione’.
Secondo quanto spiega Gina Nieri, entro l’anno Mediaset intende coprire con due multiplex oltre il 50% della popolazione italiana e in autunno inizierà una sperimentazione allargata con un campione di 2mila famiglie. Sono già in corso trattative riservate con operatori internazionali e nazionali per distribuire nuovi canali sulle reti digitali Mediaset, che saranno commercializzati a partire dal 2004 insieme a nuovi servizi interattivi.
Secondo la Nieri, i programmi di Mediaset sulla tv digitale terrestre procederanno anche in relazione a quanto accadrà alla legge Gasparri; l’eventuale trasferimento sul satellite di Retequattro, infatti, produrrebbe una riduzione delle risorse pubblicitarie, le stesse che dovranno finanziare anche lo sviluppo della tv digitale. Incognite politiche a parte, Federico Di Chio spiega che a Mediaset si sta ¿procedendo su due strade parallele: da un lato, in autunno inizieremo le trasmissioni tecniche sperimentali in aree che coprono oltre il 50% della popolazione; l’altro binario su cui stiamo avanzando è quello della sperimentazione commerciale. Dopo l’estate daremo i nuovi set top box al campione di circa 2mila famiglie e grazie a questo test cercheremo di capire quale sarà la reazione del pubblico di fronte alla nuova offerta commerciale. Crediamo che a partire dal 2004 potremo cominciare a diffondere fino a dieci canali digitali: i nostri tre, e gli altri dei partner con cui stiamo trattando. Oltre ai nostri, nel bouquet entreranno prevedibilmente uno o due canali realizzati da emittenti locali e altri quattro o cinque canali nazionali¿.
Secondo Di Chio non esistono grossi ostacoli tecnologici per il lancio della tv digitale: la disponibilità di frequenze dovrebbe essere assicurata dall’acquisto di frequenze locali, permesso dalla legge n.66/2001. Mediaset si è già mossa in tal senso, acquistando le frequenze di Quadrifoglio Tv per la copertura del Piemonte e di SeiMilano per la Lombardia.
Un problema che dovrà essere risolto è quello della diffusione dei decoder: molto dipenderà dall’appeal dei nuovi programmi, ma anche dalle forme di finanziamento per il set top box al singolo utente che il governo ha già previsto. Gina Nieri, comunque, non sembra essere troppo ottimista su questo fronte: nessun finanziamento straordinario. Ma questo non sembra impensierirla: ”Siamo un Gruppo che sa di dover contare, come sempre, sulle proprie forze: i circa 200 milioni di euro di investimento necessari da qui al 2006 per realizzare la tv digitale sono una cifra coerente con l’equilibrio dei nostri conti¿.