Rai: le dichiarazioni di Bossi aggravano la crisi

di Raffaella Natale |

Italia


Continua a esserci aria di crisi alla Rai, e alla questione che riguarda la gestione dei poteri, vanno ad aggiungersi le recenti dichiarazioni di Umberto Bossi, che hanno gettato ulteriore scompiglio, in una situazione già di suo abbastanza delicata.

Bossi avrebbe minacciato addirittura una crisi di governo, qualora dovesse saltare la decisione del trasferimento al nord di una rete Rai.

Il leader del Carroccio, intervenendo a Radio Padania Libera, ha avvertito gli alleati: ¿Senza una rete Rai al Nord il governo salta¿. Per Bossi ¿la Annunziata conta solo per un quinto del Cda, quello che conta è tutto il Cda. Lei d’altra parte è di sinistra ed è normale che faccia il gioco della sinistra ma il Nord deve avere la sua rete¿.

 

Immediato il commento di Giuseppe Giulietti (Ds), anche portavoce dell’Associazione Articolo 21, che ha dichiarato: ¿Fa piacere apprendere che il ministro Bossi ritiene che il trasferimento di una rete Rai al nord sia il prezzo da pagare per far sopravvivere questo governo ¿ aggiungendo – Evidentemente le ragioni che tengono assieme questa maggioranza non devono essere molto solide. L’uscita di Bossi, tuttavia, conferma che, contrariamente alle affermazioni più volte rilasciate da Silvio Berlusconi, l’assetto della Rai faceva parte degli accordi di governo. Mi auguro, che la Rai, invece, voglia decidere in piena autonomia tenendo conto delle sue esigenze industriali e produttive, per le quali ha bisogno di Roma, di Milano ma anche di Napoli, Torino e delle altre sedi regionali del nord, del centro e del sud’.

 

Duro anche il commento di Vincenzo Vita (Ds), portavoce del correntone: ¿Le dichiarazioni di Bossi su Raidue danno l’idea della linea del governo sulla Rai più di tante chiacchiere o improbabili progetti. – Vita continua – Non si conosce la verità sul trasferimento di Raidue a Milano. Roma verrà spogliata di una rete con il relativo indotto – in assenza di un piano industriale ¿ con quali vantaggi quindi per Milano? La destra ha il dovere di dire agli italiani e ai cittadini che pagano il canone quale è la sua idea di servizio pubblico. E aggiungo: capisco che è chiedere troppo ma vorrei ricordare che il governo, anche alla luce di una recente sentenza della Corte Costituzionale, non dovrebbe occuparsi della Rai¿.

 

Il consigliere d’amministrazione Rai, Giorgio Rumi, ha commentato ai cronisti: ¿Lo spostamento di Raidue a Milano non può avvenire per sottrazione, perché esistono anche Torino, Napoli, Palermo, Bari e quindi deve esserci un’idea complessiva che regola il tutto¿. Rumi è del parere che ¿Non bisogna fermarsi alla lettera delle dichiarazioni di Bossi si parla anche per appuntamenti elettorali, ma finita questa parte bisogna entrare in materia e questo compete a noi. E parlo da Milano e da milanese, come uno che è favorevole a Raidue a Milano, ma ci sono anche le ragioni degli altri, e poi Roma deve avere funzione di coordinamento¿.

 

Rumi non è certo che nel Cda che si terrà nel pomeriggio di martedì si parlerà di tale questione. Il consigliere dice anche che: ¿Ci sono molte questioni pendenti e queste sono cose che vanno ponderate, bisogna vedere anche le proposte del direttore generale, in un clima collaborativo che però si basi sui problemi reali¿. E¿ chiaro che Rumi si riferisce alle polemiche che coinvolgono in questi giorni il direttore generale Flavio Cattaneo e il presidente Lucia Annunziata. E si augura che: ¿ la questione dei poteri tra direttore generale e presidente, già al centro della scorsa riunione del consiglio, si stemperi. Si era arrivati ad un primo confronto, ora si deve arrivare fino in fondo nello spirito della legge, nel nome del buon senso¿.

Nella riunione del Cda si discuterà più ampiamente dei palinsesti delle tre reti televisive pubbliche. E’ questo, a quanto si apprende, il punto più importante che il presidente Lucia Annunziata ha messo all’odg della seduta per avviare la discussione sulla futura programmazione. Ma non è escluso che nella discussione entrino altri argomenti come contratti urgenti o nomine che il direttore generale potrebbe portare all’attenzione del consiglio. Così come è probabile che nella riunione arrivino gli echi del dibattito sul decentramento del servizio pubblico.

 

Intanto il segretario dell’Usigrai Roberto Natale porta l’attenzione su un¿alta questione importante.

Natale rileva che: ¿Il riepilogo Auditel della settimana appena ha per la Rai ancora una volta le dimensioni di una disfatta: oltre 7 punti in meno del concorrente in prima serata (41,07 contro il 48,66 di Mediaset) e più di 16 in seconda (34,00 contro 50,64). Negli ascolti la Rai sta affondando, ma ormai sembra che il tema non faccia nemmeno notizia¿.

¿I giornalisti della Rai chiedono alla Commissione Parlamentare di Vigilanza, che nei prossimi giorni riceverà il nuovo vertice Rai, di porre il tema delle misure di rilancio dell’azienda al centro dell’audizione. In assenza di una chiara prospettiva di ripresa – conclude Natale – sarebbe doveroso, per i dipendenti del servizio pubblico, trovare ogni forma di iniziativa per scongiurare la progressiva marginalizzazione della Rai”.

 

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