Italia
Da oggi multe più salate per chi compra CD pirata. Così l’Italia si appresta a combattere il dilagante e preoccupante fenomeno della pirateria, traffico che porta nelle tasche dei colpevoli più soldi di quello della droga.
In Italia – si legge in una nota dell’Ufficio Stampa FIMI (Federazione dell’Industria Musicale Italiana) – il fenomeno della pirateria musicale rappresenta il 25% del mercato con gravi danni per gli artisti, autori, produttori, senza contare i danni derivanti dall’evasione fiscale e dal lavoro nero connesso alla produzione e alla commercializzazione di prodotti contraffatti.
Comprare CD sulle bancarelle comporterà una multa fino a 154 euro.
Pagheranno fino a 1.032 euro i recidivi, secondo quanto stabilito dal decreto legislativo, che entra in vigore oggi, e prevede anche la pubblicazione dei nomi dei colpevoli sui quotidiani.
Tra i provvedimenti rientrano nell’ambito delle misure di tutela dalla pirateria che entrano in vigore per il recepimento della Direttiva europea in materia di copyright.
Per venditore, oltre alla sanzione penale fino a tre anni di carcere (che può arrivare fino a quattro anni), scatta la sanzione amministrativa di 103 euro per ogni copia illegale posseduta. Sanzioni che andranno a coprire i costi di campagne informative promosse per sensibilizzare il pubblico sui rischi della pirateria.
La direttiva stabilisce anche il diritto di farsi una copia, ma solo per uso esclusivamente personale. Diventa reato pertanto distribuire i propri brani musicali via Internet tramite i software P2P e il file sharing, come era quello di Napster e oggi del sito KazAa.
Inoltre, sempre in linea con le norme europee, chi abusivamente rimuoverà le misure di protezione di CD o DVD rischierà il carcere. Le nuove norme sul diritto d’autore adeguano anche alla media europea i livelli di equo compenso per i supporti vergini che verranno corrisposti dai produttori di nastri e CD vergini.
Luca Vespignani, segretario generale della Federazione contro la pirateria musicale (FMP), parla con decisione di ¿mini-rivoluzione¿.
Fino ad oggi, ¿Le pene erano vaghe. Nei fatti, la legge non era mai stata applicata. Era ritenuto come un delitto minore¿, sostiene Vespignani.
Acquistare l’ultimo CD per soli cinque euro sulla strada è ormai entrato nelle abitudini degli italiani, per questo sarà difficile per la polizia arginare il fenomeno. Solo al meridione la percentuale di CD pirata si alza fino al 40%.
l’Italia è l’ultimo dei paesi Ue a conformarsi alle disposizioni della direttiva sul copyright del 2001, nonostante sia uno dei paesi dove circolano il maggior numero d CD falsi, segue poi la Spagna e la Grecia.
La pirateria di CD è un business da 120 milioni di euro. l’industria discografica italiana, che ha perso in tre anni l’11% del suo fatturato, ha riposto tante speranza in questa nuova normativa.
¿Dipenderà tutto dalla polizia. Se la legge verrà applicata, la gente smetterà di comprare i CD piratati¿, spera Vespignani.
Ma sarà necessario, in primo luogo, far comprendere a chi compra i CD falsi, che dietro i rivenditori ci stanno le grosse organizzazioni criminali, che con in CD finanziano traffici ancora più pericolosi.
Per il testo completo della Legge sul Diritto d’Autore modificata dal Decreto Legislativo, clicca qui