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AT and T ha dato una buona notizia al mercato americano delle tlc, presentando nel primo trimestre risultati migliori del previsto e dichiarandosi ottimista riguardo le previsioni per l¿intero 2003. Pur risentendo di un mercato sempre più orientato verso il mobile, infatti, il Gruppo mostra evidenti segni di ripresa e assicura di poter superare i propri obiettivi per l¿anno in corso in termini di entrate e di Ebitda.
L¿utile netto dei primi tre mesi di quest¿anno si è attestato a 571 milioni di dollari a fronte della perdita netta di 975 milioni del 2002. il Gruppo ha realizzato un profitto di 60 centesimi per ogni azione, risultato superiore alle stime degli analisti che prevedevano un guadagno medio di 52 centesimi.
In gennaio AT&T aveva previsto un lieve calo del fatturato, ma in proporzioni meno catastrofiche rispetto al 2002, quando l¿operatore aveva registrato una contrazione delle vendite del 10% a 37,8 miliardi di dollari. Il giro d¿affari del periodo gennaio-marzo si attesta a 9 miliardi di dollari con una flessione del 5,9%. L¿erosione delle vendite è stata particolarmente sensibile nella telefonia long distance residenziale: la perdita in questo settore è del 17,8% ma è comunque inferiore a quella del 2002 (-20%).
I buoni risultati presentati da uno dei maggiori operatori long distance americani sono dovuti alla politica di controllo dei costi attuata dallo scorso anno e che proseguirà anche nel 2003. AT&T, infatti, continuerà anche quest¿anno a limitare gli investimenti che non supereranno i tre miliardi di dollari, contro una precedente forchetta compresa tra i 3,3 e i 3,5 miliardi.