Italia
I consigli di amministrazione di Olivetti e Telecom Italia hanno dato l¿ok al progetto di incorporazione di Telecom Italia in Olivetti S.p.A. come dai termini stabiliti lo scorso 11 marzo.
L¿operazione consentirà l¿accorciamento della catena di controllo del gruppo Pirelli Telecom e prevede un rapporto di cambio di 7 azioni Olivetti dal valore di 1 euro per ogni azione Telecom Italia dal valore di 0,55 euro.
Il rapporto di cambio, stabilito con la consulenza di advisor internazionali ¿ Lazard e Goldman Sachs per Telecom Italia, JP Morgan per Olivetti ¿ e ¿confortato dall”opinione di un autorevole accademico¿ ( Angelo Provasoli, docente della Bocconi e presidente dell”Organismo italiano contabilità) ha però scatenato le proteste di un gruppo di investitori minori guidati dalla società di consulenza Deminor.
Deminor, che rappresenta circa l¿8% del capitale Telecom, ha da subito chiesto nuove condizioni per la fusione da 9 miliardi di euro tra l”operatore telefonico e la controllante Olivetti, definendo il rapporto di cambio un ”furto” e protestando contro la presunta mancanza d¿indipendenza delle banche che l¿hanno approvato, pagate dall¿azienda telefonica. La società di consulenza ha espressamente richiesto la nomina di un advisor indipendente, “¿ nominato solo dagli amministratori indipendenti, che dovrà pubblicare una fairness opinion”, e la modifica del concambio in nove a uno. Alla lettera, ha dichiarato Umberto Mosetti, rappresentante di Deminor in Italia, è stata acclusa una relazione tecnica dettagliata ¿¿che mostra come non siano corrette le analisi di Goldman Sachs (¿) che non sono state rese pubbliche¿.
Alla richiesta di Deminor hanno aderito ””fondi istituzionali e fondi pensione americani e britannici””, tra cui Liverpool, Fidelity, Hermes e Schroeder. ””¿Se il cda con cui abbiamo provato a collaborare – ha dichiarato Mosetti – non ha tenuto conto delle richieste degli investitori, faremo sentire la nostra voce all”assemblea dei soci e ricorreremo anche, come già annunciato, a tutti gli strumenti legali a nostra disposizione¿.
Critiche alla fusione sono arrivate anche dai ai fondi del gruppo di Federico Imbert, numero uno di Jp Morgan: ¿¿L”operazione Olivetti è svantaggiosa per gli azionisti Telecom Italia – ha commentato Martin Porter, managing director di Jp Morgan Fleming ¿ (¿)Stiamo facendo tutto il possibile per esercitare pressione e esprimere la nostra visione sul fatto che l”operazione non è attraente per gli azionisti Telecom Italia¿.
Il piano di fusione passerà ora al vaglio degli azionisti nelle assemblee convocate per il 24 e 25 maggio mentre l”atto di fusione, quindi l”efficacia dell”integrazione e la nascita della nuova Telecom è prevista per i primi di agosto, quando diventeranno anche effettive le dimissioni dei consiglieri di amministrazione di Olivetti. Nell”assemblea del Gruppo di Ivrea, convocata per il 26 maggio, verrà dunque nominato il nuovo cda della società risultante dalla fusione, che confermerà sostanzialmente quello attuale di Telecom Italia e che resterà in carica fino all”approvazione del bilancio 2003.
Il Gruppo, si apprende dal comunicato stampa diffuso al termine del cda, proporrà ¿all¿Assemblea degli Azionisti un dividendo pari ad euro 0,1768 per ciascuna azione ordinaria e 0,1878 euro per ogni azione di risparmio mediante distribuzione di Riserva di utile e da capitale fino ad un massimo di 1.333 milioni di euro¿. Il dividendo verrà messo in pagamento dal 23 giugno 2003.
Nella nota si legge anche che sarebbero già disponibili risorse per almeno 3 miliardi di euro per l¿Opa volontaria parziale sulle azioni ordinarie e risparmio di Telecom Italia, nell¿ambito della linea di credito da 9 miliardi di euro.
Fabrizio Jodice
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