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Tv e minori: Gasparri ‘Codice più efficace dei precedenti’. Intanto continuano le polemiche sul Ddl

Italia


Per il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri¿Il Codice di autoregolamentazione sulla Tv e i minori è certamente più efficace di quelli precedenti¿.

Il ministro ha aggiunto che: ¿E’ uno strumento necessario che è nato per la tutela dei più piccoli, nella fasce orarie maggiormente seguite, da scene brutali o che superano la misura del comune senso del pudore. Gli obiettivi raggiunti sono quelli sperati. Da più parti si reclamava, a ragione, una migliore qualità dei programmi. La televisione non può essere solo intrattenimento. E’ ancora cultura e formazione¿.

Secondo Gasparri, per raggiungere obiettivi di qualità ¿occorreva un sistema di regole precise che prevedesse anche sanzioni per quei programmi che non ottemperassero ai criteri di buon senso. Il Codice di autoregolamentazione è chiamato a svolgere una funzione di prevenzione e, qualora si verifichino i presupposti, ha anche  la facoltà di sanzionare trasmissioni. La necessità, per le emittenti locali, ora riconosciuta dall’articolo 10 del disegno di legge in discussione al Senato di osservare il Codice ¿ spiega Gasparri – , comporta l’elevazione degli obblighi da rango di autoregolamentazione a rango legislativo¿.

¿Non si vuole fare del falso moralismo, né creare una televisione bacchettona – precisa Gasparri -. Ma  è evidente che nel passato nessuno aveva lavorato ad un sistema efficace che garantisse la dignità del servizio pubblico. Il Codice  – ha concluso il ministro – è un primo passo. Resta ancora del lavoro da svolgere. Ma i risultati finora conseguiti sono certamente incoraggianti¿.

 

Intanto, in relazione alla discussione in Senato del Ddl Gasparri che parte oggi, l’Associazione ¿Articolo 21 liberi di¿ ha aperto un forum sul suo sito – http://www.articolo21liberidi.org/ – cui ha partecipato anche il presidente della Margherita Francesco Rutelli, affermando: ¿Quello del pluralismo dell’informazione, in effetti, è un problema costituente della nuova stagione dell’Europa¿.

Rutelli aggiunge: ¿Il nostro impegno ed auspicio è che la Commissione regoli al più presto il problema della concentrazione dei media a livello europeo con una Direttiva che tuteli, specie nella nuova Costituzione, il principio del pluralismo e della libertà dei mezzi di informazione¿.

Giuseppe Giulietti (Ds), portavoce di Articolo 21 e autore dell’emendamento che reintroduce nella legge Gasparri i tetti antitrust ha invece annunciato: ¿L’associazione Articolo 21 seguirà con la massima attenzione il dibattito al Senato affinché non si registrino colpi di mano e atti di prepotenza tesi a riscrivere la legge nel segno e nel nome dell’unico proprietario che è anche il presidente del Consiglio¿.

 

Nell’ambito della discussione sulla riforma del sistema radio Tv, è intervenuto anche Maurizio Romiti, amministratore delegato di HdP (da oggi Rcs Mediagroup).

Romiti, si dice favorevole a una maggiore libertà sul mercato editoriale, ma a patto che tale libertà sia garantita anche agli editori di quotidiani.

¿Mi sembra che siamo di fronte a un testo un pò vago, speriamo che non venga approvato quello che è uscito dalla Camera¿, ha detto Romiti in una conferenza stampa a margine dell’assemblea dei soci di HdP, rispondendo a chi gli chiedeva un commento sul Ddl Gasparri sul riassetto del sistema radiotelevisivo e sulla prospettiva che un¿azienda come Mediaset possa fare acquisti nei media cartacei.

 

Il disegno di legge è stato approvato a inizio aprile dalla Camera, che ha cancellato l’articolo sui tetti antitrust, passando quindi all’esame del Senato.

Romiti si è detto ¿non contrario a che un operatore Tv possa acquisire la proprietà o una partecipazione importante in un giornale, ma dipende da cosa viene dato di poter fare all’editore di un quotidiano¿.

“Sarò sempre contrario se tengono il tappo al 20% e considerano la Gazzetta (dello Sport) nel limite di concentrazione. Cambio atteggiamento e idea nel momento in cui danno libertà anche a me come editore di quotidiani”, ha proseguito l’ad del gruppo che controlla il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport.

“Sono per la libertà sul mercato – ha concluso Romiti – auspico che diano anche a noi la possibilità di fare qualcosa¿.

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