Italia
Il Dipartimento di Sociologia e Comunicazione dell”Università La Sapienza di Roma ha condotto una ricerca sull¿informazione e la Tv durante il conflitto in Iraq.
Secondi i dati raccolti è ancora la Televisione, anche se le persone intervistate hanno dato un 7 pieno a tutta l¿informazione fornita dai media durante questa guerra.
La ricerca è stata presentata oggi, e secondo i primi dati ¿ come confermano i ricercatori ¿ la televisione domina ancora nelle situazioni di emergenza.
I dati dell¿indagine (realizzata nell”ambito del progetto MediaWar e condotta su un campione probabilistico di 501 persone) rivelano che il 49,5% degli italiani ¿ha definito buona o ottima l”offerta dei media, esprimendo un voto medio che in decimi equivale appunto al 7+¿.
E oltre la metà del campione (55,5%) ha indicato la Tv come il mezzo più credibile. A questi si aggiunge un 16% di cittadini che non selezionano nessun mezzo in particolare e un 11,2% che invece preferisce i quotidiani. Ma il giudizio sui media è generalmente positivo – sottolineano – tanto che il 58,1% del campione ¿non addebita particolari carenze all”informazione¿.
Il 74,9% degli italiani ha appreso la notizia dell¿attacco su Baghdad dalla Televisione, il 12,8% che l”ha saputo dalla radio e un restante 9% è stato informato da altre persone.
Gli italiani, come ha evidenziato la ricerca, ¿hanno partecipato con interesse all”attesa dell”ultimatum: nella notte tra il 19 ed il 20 marzo, ben il 30,9% ha seguito i media per informarsi e l”8,2% è arrivato addirittura fino alle due del mattino¿.