Italia
La concorrenza c¿è, ma va alimentata. Per la trasparenza c¿è ancora molto da fare. Questo il lapidario commento di Sergio Antocicco, presidente dell¿Anuit (Associazione nazionale utenti italiani di telcomunicazioni, al termine del convegno svoltosi oggi a Roma, dal titolo ¿Concorrenza e trasparenza nelle tlc: stato dell¿arte¿. Secondo l¿Anuit, che ha organizzato l¿evento, la maggior parte delle aziende di tlc italiane non fa abbastanza per una vera trasparenza nelle offerte, con il risultato di penalizzare gli utenti. Un problema che, secondo Antocicco, potrebbe rivelarsi un boomerang per gli operatori. Orientarsi fra la miriade di tariffe telefoniche è una operazione davvero complicata, per questo ¿ insiste Antocicco ¿ bisogna migliorare le modalità e i contenuti delle offerte. Alla luce anche della nuova normativa sulle tlc che entrerà in vigore dal prossimo luglio, come previsto dalle direttive europee.
Al convegno hanno partecipato esponenti del mondo dell¿industria delle telecomunicazioni e delle istituzioni. Giovanni Calabrò, responsabile Direzioni Comunicazioni dell¿Autorità garante della concorrenza e del mercato, ha sottolineato che ¿il futuro delle tlc fisse è nella larga banda¿, mentre per la telefonia mobile, l¿unica possibilità per la concorrenza viene dall¿entrata sul mercato dei ¿virtual network operator¿, gli operatori virtuali, la cui esistenza è consentita dalla Ue ma non ancora dalla normativa italiana.
Massimiliano Magi Spinetti, Direttore di ABI Lab, il consorzio creato nello scorso dicembre dall¿Associazione bancaria italiana per sostenere la ricerca e l¿innovazione tecnologica e a cui aderiscono 200 banche, ha affermato che ¿ affinché la ripresa del settore delle tlc ci sia davvero, occorre investire¿. Il mondo bancario ¿ ha proseguito Magi Spinetti ¿ ¿ha ripreso lo stimolo all¿investimento. In ABI Lab, ad esempio, abbiamo 70 partner tecnologici¿.
Michele Preda, amministratore delegato di Albacom, ha affermato che slitterà di un anno, al 2004, l”obiettivo di pareggio a livello di utile prima di interessi e tasse (Ebit) di Albacom. ¿Stiamo rivedendo le stime per il futuro in modo più prudente. Il pareggio per l”Ebit prima era previsto per il 2003 adesso per l”anno successivo, il 2004¿.
Quanto al riassetto più generale del settore delle tlc, Preda ha osservato che ¿se è vero che il consolidamento della telefonia fissa non consentirà più di due o tre operatori oltre a Telecom Italia, noi pensiamo di essere uno dei protagonisti in questa arena competitiva¿.
Nulla di nuovo invece circa la possibilità di una quotazione di Albacom. L”Ad ha confermato infatti di attendere condizioni favorevoli per valutare il da farsi: ¿Aspettiamo e vediamo¿, ha detto.
Per quanto concerne la possibile integrazione tra Albacom e Wind, Michele Preda ha affermato di non essere al corrente di contatti con il Tesoro e di giudicare comunque poco realistica tale ipotesi, non vedendo sinergie tra le due società, e aggiungendo ¿British Telecom (socio di Albacom, ndr) da sempre non ha fatto segreto che non vuole acquisire fuori dalla Gran Bretagna società che operano nel residenziale¿. ¿Non ne so nulla e non mi pare che neanche gli azionisti ne siano stati informati¿, ha risposto Preda a chi gli chiedeva se fosse a conoscenza dei contatti tra Tesoro e azionisti Albacom. Oggi, però, un articolo apparso su ¿Affari e Finanza¿ di ¿Repubblica¿ ipotizza che il Tesoro, che controlla Enel con circa il 68%, potrebbe comprare dal gruppo elettrico il 100% di Wind e successivamente gli attuali soci di Albacom entrerebbero a costituire il nocciolo duro e a gestire la società.
Sergio Fogli, Responsabile affari regolamentari di Telecom Italia, ha citato i passi avanti fatti negli ultimi anni dalla regolamentazione, dalla Friaco al network cap. Fogli ha poi annunciato che Telecom Italia conferma la nuova tariffa del costo d”affitto per le linee Adsl in unbundling, l”ultimo tratto di rete, pari a 8,3 euro al mese. ¿E” la tariffa più bassa in Europa, dopo la Danimarca¿, ha commentato Fogli. Il Responsabile affari regolamentari di Telecom Italia ha aggiunto che ¿al 31 maggio sono 217mila le linee cedute in unbundling agli altri operatori e sono state predisposte 2.500 centrali per l”Adsl che raggiunge il 75% degli Internet user¿.
Sull¿accesso a Internet è intervenuto Sergio Antocicco, affermando che ¿occorre stabilire indicatori di qualità per l¿accesso a Internet. Abbimamo tenuto un seminario con l¿Authority, ora però è l¿Etsi (European telecommunications standard institute) che deve decidere, noi abbiamo chiesto che sia definita la banda minima¿, ha aggiunto Antocicco. ¿In Oriente, ad esempio, si intende banda larga solo al di sopra di 1,5 Mbit/s¿. Antocicco ha poi lodato l¿iniziativa del Governo di mettere a disposizione il contributo di 75 euro per le nuove connessioni a banda larga, ma visto che i fondi sono già esauriti, sarebbe auspicabile che l¿iniziativa venisse replicata.
Andrea Filippetti, amministratore delegato di Tele2 Italia, ha spiegato che la sua azienda è un caso unico in Italia, poiché opera senza strutture e ha un Ebit positivo. Sulla banda larga, Filippetti ha ribadito quanto già dichiarato a Key4biz nel corso di una recente intervista ¿Dal recepimento delle direttive europee ci aspettiamo un orientamento al costo degli accessi¿. E poi, polemico: ¿In Italia esistono troppo e tariffe, è difficile districarsi fra le offerte. Nella telefonia bisogna trovare un riferimento certo¿. Filippetti ha poi sostenuto l¿intenzione di Tele2 di diventare un operatore virtuale mobile ¿In Italia ¿ ha detto ¿ c¿è una forte concentrazione di clienti fra due operatori. Blu è sparita, Ipse non è ancora partita. C¿è spazio per un operatore virtuale¿.
Romano Bertollini, Direttore commerciale Eds Italia, ha ricordato il percorso della Rupa (la rete unitaria della pubblica amministrazione), e il ruolo affidato al suo sviluppo alla Eds fino al 2004.
Fabio Colasanti, Direttore generale Società dell¿Informazione della Commissione Europea, ha descritto la Review ¿99, affermando che ha semplificato il sistema delle licenze. Colasanti ha affermato che a Bruxelles sono preoccupati soprattutto per la trasposizione delle direttive europee a livello nazionale. ¿L¿Italia sembra essere nei tempi, adotterà le direttive nel nuovo Codice delle tlc, entro luglio. Altri paesi lo faranno entro agosto o settembre. Ma ci sono tre o quattro paesi che ci preoccupano, dove la trasposizione rischi di slittare a fine 2003¿. Colasanti ha detto di essere preoccupato anche dalla qualità di queste trasposizioni: ¿Soprattutto in un campo ¿ ha affermato ¿ quello delle competenze delle autorità nazionali di regolazione. Colasanti ha poi concluso dicendo che ¿l¿applicazione del quadro generale è di gran lunga la principale sfida dei lavori della Direzione Società dell¿Informazione¿.
Gilberto Nava, Direttore Dipartimento Vigilanza dell¿Autorità per le garanzia nelle Comunicazioni, ha affermato che l¿Authority ha già richiamato gli operatori al rispetto delle linee guida, contenute della delibera del novembre 2001 sull¿offerta al pubblico dei sevizi di comunicazione. ¿Da ottobre 2002 a oggi ¿ ha spiegato Nava ¿ abbiamo ricevuto circa 13mila reclami da parte di utenti che si sono visti attivare servizi non richiesti¿. I reclami riguardano soprattutto Teleconomy, ma anche servizi a larga banda, unbundling e Internet.
Arturo Artom, presidente di Netsystem, nel suo intervento ha citato una ricerca commissionata da Netsystem al Cresme, secondo la quale il ”digital divide”, ossia l”esclusione dall”accesso alla larga banda, che attualmente riguarda circa 10,7 milioni di cittadini, ha un costo pari a 5 miliardi di euro, ossia mezzo punto del Pil. Artom ha riferito che su 8.100 comuni italiani, ben 5.800, quelli con meno di 5.000 abitanti, oggi non hanno la possibilità di connettersi alla banda larga terrestre.
Il direttore generale di Wind, Corrado Sciolla, ha affermato che la proposta di Wind per il canone di interconnessione dell”ultimo miglio ¿è significativamente inferiore¿ a quella avanzata da Telecom Italia. ¿Ci auguriamo – ha aggiunto Sciolla – che l”Authority per le tlc agisca con responsabilità e aiuti la liberalizzazione¿. Il Direttore generale di Wind ha invece giudicato positivamente l”equiparazione delle tariffe ultimo miglio tra la linee voce e quelle Adsl. ¿Siamo stati molto contenti che siano state equiparate – ha sottolineato -, il 30% dei clienti infatti ci richiede l”Adsl¿.