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Scettici gli analisti sulla fusione Apple-Universal Music. Ma il titolo di Vivendi vola in Borsa

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L¿ipotesi di una fusione di Universal Music (Vivendi Universal) con il Gruppo informatico Apple &#232 stata accolta con scetticismo dagli specialisti del settore, che si interrogano sull¿interesse di fondere una casa discografica a un operatore informatico.

Venerd&#236, il titolo di Apple perdeva il 7,7% a 13,20 dollari dopo la notizia delle trattative in corso per rilevare Universal Music, la prima casa discografica del mondo, per 6 miliardi di dollari.

Le trattative, che vanno avanti da mesi nel massimo riserbo, potrebbero comunque non avere buon esito. I due Gruppi si sono rifiutati di commentare la notizia.

Apple non ha fatto un¿offerta formale ma potrebbe accettare di offrire tra i 5 e i 6 miliardi di dollari entro il 29 aprile, giorno in cui &#232 fissata una riunione del Consiglio d¿Amministrazione di Vivendi.

Michael Hillmeyer, analista di Merrill Lynch, in una nota ha commentato: ¿Riteniamo che il riscatto di una major come Universal non ha alcun senso dal punto di vista strategico per Apple¿.

E aggiunge che ¿ Non ci sembra di vedere alcuna sinergia tra una casa discografica e una produttore di computer, anche per un Gruppo cos&#236 innovativo come &#232 Apple (¿) che dovrebbe concentrarsi invece sulle attivit&#224 core¿.

A questo va ad aggiungersi che il Gruppo informatico &#232 reduce da due trimestri di perdite operative e sta lottando per accrescere la propria presenza sul mercato dei computer (3,7% alla fine del 2002).

Un¿operazione di questa portata obbligherebbe Apple a fa ricorso ai suoi 4,4 miliardi di euro di tesoreria disponibile.

Universal ha realizzato un fatturato di 6,3 miliardi di euro per il 2002, mentre il Gruppo informatico 5,7 miliardi di dollari.

Tra l¿altro, la pirateria musicale della Rete, che secondo le case discografiche &#232 all¿origine della drastica caduta delle vendite mondiali di dischi nel 2002 (-7% nel 2002 a 32 miliardi di dollari), fa dubitare alcuni osservatori dell¿effettivo vantaggio per il Gruppo informatico di investire in questo settore.

Secondo delle indiscrezioni di stampa, Apple poi sarebbe sul punto di concludere un accordo con dei grandi Gruppi di produzione musicale per proporre un nuovo servizio di scaricamento di musica dal Web.

Il fondatore del Gruppo, Steve Jobs, spera di riunire le cinque major (Universal, Sony, Warner, BMG ed EMI) in una stessa piattaforma musicale.

Un tale accordo permetterebbe ad Apple di portare al successo il suo walkman iPod, lanciato nel 1991 che permette di ascoltare musica digitale.

Ma se Apple conclude un accordo di fusione con Universal Music, verrebbe meno l¿interesse della major a trattare con uno dei loro principali concorrenti, da qui lo scetticismo degli analisti sul vantaggio di una tale operazione.


Intanto stamani, il titolo di Vivendi Universal (VU) &#232 volato alla Borsa di Parigi, dopo la notizia della possibile cessione di Universal Music, secondo delle fonti di mercato.

Alle ore 10.00, il titolo di VU guadagnava lo 0,55% a 12,77 euro, in un mercato che perdeva lo 0,33%.



Alcuni analisti di Global Equities ritengono che se per Vivendi la cessione di Universal Music &#232 molto probabile, situandosi nell¿ambito del programma per risanare il proprio bilancio, &#232 poco probabile che Apple riesca a concludere l¿operazione a breve, tenendo conto della situazione finanziaria preoccupante in cui riversa.

B Capital, la filiale privata di BNP Paribas, ritiene che: ¿Al momento non si pu&#242 prevedere se l¿operazione avr&#224 buon esito, ma si sa che Vivendi &#232 impegnata nel piano di riduzione dell¿indebitamento al di sotto degli 11 miliardi di euro e entro il 2003 dovrebbe cedere 7 miliardi di euro di asset¿. Almeno questa è una certezza.

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