Rai: La Vigilanza presenta una relazione al Parlamento

di Raffaella Natale |

Italia


Il presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza, Claudio Petruccioli, ha presentato al Parlamento la sua relazione, come prevista dalla legge e ripristinata dopo 14 anni, sull’attuale stato del sistema televisivo.

Secondo Petruccioli tra il 2001 e il 2002 si è registrata una scarsissima concorrenza fra la Rai e Mediaset, ¿un duopolio consolidato in equilibrio praticamente perfetto (¿) La concorrenza, quando c’è, mira a difendere o a ricostituire l’equilibrio duopolistico esistente¿.

¿Non parlo di palinsesto unico Rai-Mediaset nel prime time – spiega Petruccioli – ma guardo quello che esiste: le serate nelle quali c’è concorrenza sono rarissime. Se c’è una forte produzione su ‘Canale 5’, sulle reti Rai la programmazione non è competitiva. Questo deriva dalla volontà di non infastidire chi lancia un nuovo programma o dall’impossibilità di investire in un prodotto competitivo. E questa sembra essere la scelta della Rai negli ultimi due anni. Probabilmente ¿ sostiene il presidente della Vigilanza – la scelta non è dovuta a malanimo, ma a una situazione di grande difficoltà della Rai a seguito del disordine legislativo, dell’iperpoliticità e del frequente cambio di management aziendale. Comunque chi si avvantaggia da questa situazione è sicuramente Mediaset¿.

 

Petruccioli ha anche fatto sapere di cono condividere la recente decisone del Cda Rai, riguardo alle dirette Tv di avvenimenti politici.

Il presidente sostiene che: ¿Il comunicato del Cda della Rai afferma cose contraddittorie tra loro e, a mio avviso, occorre un chiarimento sul problema delle ‘dirette’ televisive, che devono seguire l’indirizzo della Commissione di Vigilanza e non vanno confuse con la messa in atto di programmi giornalistici, perché, in quel caso, si tratterebbe di uno ‘speciale’ e non di una ‘diretta’ Tv¿.

 

¿Chiederò alla nuova gestione della Rai, cioè al nuovo Cda e al direttore generale, la presentazione del piano editoriale dell’azienda¿, ha fatto sapere Petruccioli nella presentazione della bozza della sua relazione al Parlamento, nella quale si rileva che l’ultimo vero piano editoriale, anche se non veniva definito in questo modo, fu quello del Cda presieduto da Roberto Zaccaria nel ’98, se si esclude il progetto culturale approvato da Baldassarre e Albertoni recentemente, che, evidentemente Petruccioli non considera un piano editoriale dell’azienda.

 

Intanto il Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, ha fatto sapere che presto la Rai sarà privatizzata come l’Enel con allo Stato una quota di minoranza, ¿¿così l’azienda potrà vendere reti o rami e un solo settore per il servizio pubblico¿.

Gasparri ha prospettato anche l’allargamento del sistema nazionale delle reti televisive attraverso ¿la rivoluzione della Tv digitale che ora, con la banda larga, permette di inserire più reti in una stessa banda di trasmissione. Quindi ciò dimostra che non vale la pena mandare Rete4 sul satellite perché c’è spazio per molti¿.

 

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