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La guerra in Iraq è una delle più mediatiche della storia, con i giornalisti al seguito delle truppe nelle azioni di terra e le inquadrature delle mini-camere dai mezzi militari in movimento.
Ma il costo di copertura della guerra per le grandi reti televisive americane dovrebbe essere molto elevato, si parla di centinaia di milioni di dollari.
A pesare maggiormente, secondo le stime degli analisti, è la riduzione delle entrate pubblicitarie.
Tra le grandi reti hertziane, NBC è stato il primo questa settimana a fornire delle cifre sull¿impatto finanziario di questa guerra.
Il profitto pre-tasse del canale dovrebbe essere gravato di circa 50 milioni di dollari per il primo trimestre, ha dichiarato Keith Sherin, direttore finanziario di General Electric, che controlla NBC.
La Sherin spiega che: ¿¿La copertura in Iraq comporta grossi costi in mezzi umani e materiali dislocati sul posto, e determina anche un calo delle entrate pubblicitarie. Infatti l¿audience dei programmi di informazione è notevolmente inferiore a quella degli show di intrattenimento abitualmente trasmessi in prima serata¿.
La ABC (filiale del Gruppo Walt Disney) e la CBS (Viacom) si sono rifiutate di quantificare i loro costi, ma secondo diverse stime potrebbero addirittura arrivare tra i 10 e i 20 milioni di dollari al giorno.
Durante la guerra del Golfo nel 1991, le prime tre notti di copertura erano costate un totale di 25 milioni di dollari ad ABC, CBS e NBC.
In generale la mancanza di guadagno in termini di pubblicità si fa sentire maggiormente per i canali hertziani, che per quelli via cavo (Fox News, CNN, MSNBC), poiché in situazioni di normalità sono più seguiti e attirano maggiori investimenti da parte delle società di advertisement.
Dal punto di vista editoriale, invece, c¿è già un primo vincitore, Rupert Murdoch.
Secondo il New York Times, la News Corporation che controlla un impero che va dall¿Australia agli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna fino all”Italia e all”India è ritenuta un¿icona editoriale di questo periodo e una sorta di megafono della politica internazionale anglo-americana.
Il quotidiano newyorchese, nell”elencare i mezzi di comunicazione posseduti dall”imprenditore – dai quotidiani britannici ”The Sun” e ”The Times of London” all”americano ”New York Post, alla televisione americana Fox News e all”inglese Sky News ¿ rileva come, negli ultimi mesi, il taglio editoriale sia stato particolarmente favorevole alla politica interventista anglo-statunitense, presentando sulla prima pagina della sezione business alcune copertine dei suoi giornali e dei suoi periodici di chiaro supporto all”operazione ”Libertà per l”Iraq”.
Lo scorso anno Fox News Channel ha superato la CNN presso il pubblico Usa. Il New York Times nota come, nonostante Murdoch abbia negato ingerenze nella linea tenuta dai media inseriti nel suo portafoglio – le sue parole bellicose, rilasciate nelle scorse settimane a proposito dell”intervento militare in Iraq, non siano passate inosservate nelle redazioni.