Key4biz

Internet: strumento incontrollabile di turismo sessuale. Parlano gli esperti

Italia



Questo fine settimana si &#232 tenuta a Roma la ¿Conferenza europea per la protezione dei minori dallo sfruttamento sessuale nel turismo¿.

L¿incontro &#232 stato organizzato dalla direzione generale per il Turismo del ministero delle Attivit&#224 Produttive, in collaborazione con l¿organizzazione mondiale del Turismo e con il contributo dell¿Unione europea.

Tra i partecipanti i ministri delle Attivit&#224 Produttive, Antonio Marzano e per le Pari Opportunit&#224, Stefania Prestigiacomo, il segretario generale dell¿organizzazione mondiale del Turismo (OMT), Francesco Frangialli, il presidente dell¿Ecpat, Marco Scarpati, e altri esperti del settore.

L¿incontro &#232 stato un¿occasione per fare il punto sulle misure intraprese nella lotta al fenomeno e per verificare, a livello europeo, le prospettive di collaborazione tra le amministrazioni nazionali e gli enti collegati, l¿industria turistica, i centri di istruzione e le organizzazioni non governative.

Le due giornate hanno permesso un utile momento di confronto su aspetti come l¿armonizzazione delle legislazioni nazionali, il rafforzamento della cooperazione e la formazione dei professionisti del settore.

Internet rischia di far aumentare il turismo sessuale e di renderlo pi&#249 difficile da controllare. Questo &#232 il timore di alcuni degli esperti che hanno partecipato alla conferenza.

Marco Scarpati ¿ dell¿Ecpat (End Child Prostitution Pornography And Trafficking) ¿ ha dichiarato: ¿Quasi tutti i turisti sessuali sono anche utenti Internet¿ poich&#233 proprio in Rete &#232 pi&#249 facile trovare i contatti, gli hotel e tutte le indicazioni utili.

Scarpati evidenzia un fatto molto grave: ¿Internet ha creato una vera e propria comunit&#224 tra i colpevoli (¿) questi chattano nei forum, si scambino le esperienze e si sentono normali, vedendo che anche altri hanno gli stessi desideri¿.

Perla Goseco ¿ responsabile del settore Turismo per la Ecpat – in un¿intervista telefonica rilasciata a Key4biz.it ha spiegato come ¿Internet &#232 diventato ormai uno strumento per avere le informazioni necessarie per comprare il sesso¿

La Goseco, che nel 2001 &#232 stata coordinatrice della prima campagna dell¿OMT sul tema del turismo sessuale, ha aggiunto come sia necessaria la collaborazione di tutti gli enti, governativi e non, per arginare questo fenomeno. In primis &#232 propria l¿industria del turismo che deve essere parte attiva, perch&#233 &#232 gravemente danneggiata dal turismo sessuale.

La Goseco ha parlato anche del Codice di Condotta dell¿Industria Turistica promosso dall¿Ecpat, a cui hanno aderito oltre all¿Italia, altri cinque Paesi: Austria, Germania, Olanda, Regno Unito e Svezia.

Le aziende di Tour Operation, le Agenzie di Viaggio (federate e non), le linee aeree e gli aeroporti che adotteranno il presente Codice si impegnano – oltre quanto gi&#224 previsto dalla legge n. 269/98 “Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori quali nuove forme di riduzione in schiavit&#249″ – ad adottare tutte le misure atte a combattere lo sfruttamento sessuale dei minori nell”ambito del turismo in tutti i casi e in tutte le occasioni utili a tale obiettivo.

E sono molti i tour operator che si sono impegnati in questa lotta, e che non hanno rinnovato i loro contratti a quegli alberghi dove &#232 stato scoperto che si praticava il turismo sessuale.

Ma Internet ha fatto nascere delle altre forme di promozione di questo turismo, di pi&#249 difficile individuazione, per questo pi&#249 difficili da rimuovere, ha spiegato Francesco Frangialli, Segretario generale dell¿organizzazione mondiale del turismo (OMT).

Secondo l¿Unicef circa due milioni di minori sono vittime ogni anno del turismo sessuale, di cui sono colpevoli soprattutto europei, americani e giapponesi, praticato in paesi poveri come le Filippine, la Thailandia, il Brasile, ma anche i paesi dell¿Europa centro-orientale.

I mezzi di lotta contro la promozione del turismo sessuale su Internet sono poco efficaci visto il numero infinito delle pagine e dei forum di discussione che si aprono ogni giorno sul Web.

Hamish McCulloch – direttore aggiunto della sezione Interpol sul traffico degli esseri umani ¿ ha dichiarato che: ¿Internet rappresenta una nuova sfida¿ per la polizia. Le indagini della pubblica sicurezza vengono portate avanti tanto a livello nazionale, che europeo e internazionale, attraverso Europol e Interpol.

Secondo l¿Interpol oggi il turismo sessuale rende pi&#249 del traffico della droga.

In Italia, &#232 stata creata una unit&#224 speciale della polizia delle telecomunicazioni per Internet. Entrando nei forum, spulciando tra le foto, partecipando alle discussioni in Rete, la polizia italiana ha potuto arrestare circa 2.000 persone nel 2002, implicate nello smercio di video pedo-pornografici o nel turismo sessuale.

¿Internet ha rafforzato il fenomeno, ha fatto emergere dei nuovi casi, ed &#232 anche servito da supporto per qualche cliente che si accontentava di guardare video pedo-pornografici¿, ha dichiarato Elvira d¿Amato, membro della polizia italiana delle telecomunicazioni. La D¿Amato ritiene che questo fenomeno sia sempre pi&#249 complesso da circoscrivere.

L¿Italia &#232 stata tra i primi paesi ad adottare una legge, la 269 del 1998, che permette di punire il reato di sfruttamento sessuale su minori anche quando sono commessi all¿Estero.

I partecipanti al convegno oltre che sulla repressione del fenomeno, hanno insistito molto sulla prevenzione.

L¿Unione europea ha previsto un budget da 5 milioni di euro annui per il periodo 2000-2003 ¿per sostenere il progetto lanciato dagli ONG che lottano attivamente contro la violenza sui bambini, gli adolescenti e le donne¿.

La UE finanzier&#224 anche tre conferenze sullo sfruttamento sessuale dei bambini in Costa Rica, in Senegal e in Indonesia, che si terranno entro l¿anno.

Testo della Legge 269 del 1998

Codice di Condotta dell¿Industria Turistica Italiana

Leggi anche nostro articolo”Pedofilia in Rete, nasce Stop it”

Exit mobile version