Italia
Continua la lotta del Garante della Privacy contro l¿ormai diffusissimo fenomeno dello spamming. Sono stati bloccati i data-base di sette società che operano in Internet per aver violato le norme sulla privacy.
Le società si sono rese colpevoli di aver inviato eMail a scopo commerciale senza aver acquisito il consenso dei destinatari e senza fornire le prescritte informazioni su modalità e finalità della raccolta dei dati personali.
Alcuni utenti avevano fatto ricorso al Garante, segnalando il caso. Da qui la decisione di un tempestivo intervento per evitare che la pratica illecita potesse estendersi ad altri cittadini, i cui indirizzi erano presenti nel data-base.
Sono stati inoltre trovati elementi tali (liste di indirizzi acquistate da società estere imprecisate, utilizzo di software per l¿invio indiscriminato di eMail commerciali) da far ritenere che le modalità illecite denunciate dai ricorrenti siano utilizzate anche nei confronti di migliaia di utenti della rete.
Bisognerà adesso attendere che il Garante faccia gli opportuni accertamenti e prenda i necessari provvedimenti.
Il mancato rispetto dei provvedimenti da parte dei colpevoli potrebbe costargli la reclusione da tre mesi a due anni.
Le società ¿bloccate¿ dovranno far conoscere al Garante, entro un tempo stabilito, tutte le modalità di raccolta e di successivo trattamento degli indirizzi eMail, con particolare riguardo all¿uso di eventuali software o di procedure automatizzate.