Parla Andrea Filippetti, Tele2: ¿Adeguare i costi di accesso alla best practice europea¿

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Tele2 Italia &#232 il terzo operatore nazionale di telefonia fissa, presente nel nostro Paese dall¿aprile 1999. Opera nel mercato della telefonia fissa con il marchio Tele2 e in quello dei servizi Internet tramite il portale everyday.com, attivo in Italia dal maggio 2000 con circa 220.000 iscritti.

Si rivolge al segmento consumer, offrendo le tariffe telefoniche pi&#249 convenienti e garantendo la qualit&#224 del servizio. Per questo, il management dell¿azienda segue con particolare attenzione l¿evolversi dello scenario economico e normativo del settore delle tlc. Abbiamo chiesto pertanto all¿amministratore delegato di Tele2, Andrea Filippetti, di commentare i recenti provvedimenti dell¿Authority in materia di tariffe di interconnessione e unbundling.

D.: Come avete accolto la pubblicazione dell¿offerta di riferimento di Telecom Italia per il 2002 e le decisioni dell¿Authority sulle tariffe di interconnessione?

R.: Ci riteniamo limitatamente soddisfatti. Ci piace la decisione di stabilire un prezzo di riferimento per l”unbundling pari al miglior prezzo europeo, al best practice, ma vorremmo che lo stesso criterio venisse adottato anche per altre attivit&#224 e servizi. Noi, infatti, non operiamo in unbundling e ci sembra giusto applicare lo stesso criterio anche ad altri panieri.

Quanto alle riduzioni delle tariffe di interconnessione, s&#236 ci sono state, ma seguono il criterio dei costi e non della best practice europea. Questo crea uno svantaggio, in quanto le differenze delle tariffe rispetto al miglior prezzo europeo in alcuni casi sono rilevanti. Ad esempio, per le tariffe SGU nella fascia oraria intera (peak) la differenza tra il prezzo stabilito dall”Authority e il miglior prezzo europeo (Francia) &#232 del 9%, mentre se consideriamo la fascia ridotta (off peak) la differenza con il miglior prezzo europeo (Regno Unito) arriva al 23%. Una differenza notevole, specie per chi, come noi, &#232 orientato alla clientela residenziale, che aumenta ancora se prendiamo in considerazione i costi di accesso d”interconnessione o i costi di preselezione, principale strumento di fidelizzazione del cliente in assenza di unbundling. Siamo nell”ordine del 70% in pi&#249 rispetto al miglior prezzo europeo.

D.: Questo, quindi, non vi soddisfa?


R.: No, sui costi di accesso siamo piuttosto insoddisfatti. Se dobbiamo rifarci alla best practice europea, siamo sopra del 60-70%. La nuova delibera deregolamenta gli accessi e permette ad altri operatori alternativi di dare l¿accesso. Per ora non si vedono benefici, ma occorre considerare che da quando si apre il mercato a quando si vedono i risultati possono trascorrere dai 6 ai 9 mesi.

D.: Cosa vi aspettate dalla nuova normativa sulle tlc che dovr&#224 essere approvata entro luglio in recepimento delle direttive quadro della Ue?


R.: Diciamo subito che se non ci sar&#224 un importante taglio dei costi di accesso la situazione potrebbe farsi critica. Ci aspettiamo ribassi di almeno il 60%.

D.: Cosa pensa dello strumento del network cap come parametro per stabilire le tariffe di interconnessione?

R.: Secondo me il network cap &#232 uno strumento limitato, ma almeno ci d&#224 la certezza dei tempi e riferimenti certi. Se pensiamo che quella appena pubblicata &#232 l¿offerta per il 2002, almeno avremo tempi pi&#249 rapidi per il 2003 e oltre.

D.: Nei giorni scorsi, l¿Associazione Italiana Internet Provider ha denunciato un pericolo di oligopolio nell¿accesso a Internet, chiamando in causa Wind. Una situazione ribadita anche dal presidente dell¿Authority, Enzo Cheli. Cosa ne pensa?


R.: Esiste un oligopolio, ma nell¿offerta Adsl si sta ricreando il monopolio. Gli operatori alternativi non possono competere con l¿incumbent. Qui, io vedo un¿area di pericolo. Ma qualcosa dovrebbe cambiare; la nuova direttiva europea prevede il bitstream access, un nuovo mercato tutto da verificare. Ci aspettiamo che questa modalit&#224 venga recepita dall¿Authority italiana, cos&#236 da permetterci di competere. Attualmente, infatti, non siamo ancora entrati sul mercato dell¿Adsl residenziale con un¿offerta on sale perch&#233 &#232 impossibile essere competitivi. In questo, mi sembra che le nuove tecnologie siano meno liberalizzate delle vecchie. Per quanto riguarda Wind, non voglio entrare in polemica, dico solo che &#232 preoccupante che in un mercato l¿ex monopolista &#232 stato privatizzato e il maggior operatore concorrente &#232 ancora dello Stato.

D.: Lei &#232 arrivato a Tele2 nel 2000. Pu&#242 fare un bilancio di questi ultimi anni?


R.: E¿ sostanzialmente positivo. Due anni e mezzo fa, quando sono arrivato, la situazione era pi&#249 difficile. Oggi Tele2 si &#232 ritagliata una posizione chiave. Siamo il terzo operatore nella telefonia fissa residenziale, dopo Telecom Italia e Wind-Infostrada, con oltre 2 mln di clienti attivi. Abbiamo superato la difficile fase di selezione del mercato. Dall¿ultimo semestre abbiamo un MOL positivo, saremo la prima societ&#224 di telefonia con utili dal I trimestre 2003. Una societ&#224 autosufficiente, dunque, dalla casa madre. Proprio ad aprile Tele2 compie quattro anni di vita e il bilancio &#232 molto positivo. Siamo in una posizione di price leader nei servizi voce e mercato.

A settembre vorremmo offrire altri servizi per diventare un operatore completo. Lanceremo l¿Adsl quando le condizioni saranno favorevoli, probabilmente entro l¿ultimo trimestre dell¿anno. Un altro obiettivo che ci poniamo &#232 di entrare sul mercato della telefonia mobile come operatore virtuale.

D.: Ma la normativa vigente lo impedisce…


R.: E¿ vero, la normativa lo impedisce fino al 2006, ma quando la norma &#232 stata concepita, alcuni anni fa, c¿era pi&#249 competizione. Ora gli operatori mobili si sono ridotti a tre, quattro con il nuovo entrante H3G. Blu &#232 scomparso, Ipse non si sa che fine far&#224. In Austria, Danimarca e in Olanda, dove si pu&#242, operiamo gi&#224. Qualcosa potrebbe cambiare anche da noi, alla luce delle nuove direttive europee. Credo che entro luglio avremo delle novità, e aggiorneremo le nostre offerte alla luce di come le direttive europee saranno recepite nel nostro ordinamento.

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