Italia
Il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri ha dichiarato che verrà presto chiarito il ruolo svolto da Enel nel finanziamento dell”attività dell¿operatore mobile Wind, anche se non nel tempo previsto dalla Commissione UE che aveva fissato come data di scadenza il 25 marzo.
Tre settimane fa il commissario europeo alla concorrenza Mario Monti aveva, infatti, chiesto chiarimenti al governo italiano per stabilire se il rapporto tra l”ex monopolista dell”elettricità e l”operatore telefonico, fosse viziato da aiuti di stato illeciti.
Parlando a margine del Consiglio delle Telecomunicazioni europee, Gasparri ha reso noto che il Ministero dell¿Economia sista accordando con la Commissione per ottenere un rinvio sulla risposta, al fine di garantire la completezza delle informazioni da mettere a disposizione dei commissari UE.
Sarà, dunque, necessario qualche giorno in più per poter fornire risposte ¿che possano soddisfare ampiamente la Commissione nel confermare che non vi e” stata nessuna forma di scelta che possa dar luogo a valutazioni negative¿ Ma questo – ha aggiunto il Ministro ¿ lo valuterà la Commissione sulla base di elementi che comunque stiamo predisponendo¿.
La Commissione europea vuole appurare se il secondo operatore mobile italiano abbia approfittato dei presunti aiuti per offrire servizi a prezzi inferiori a quelli della concorrenza, violando quindi la normativa anti-trust.
Sotto la lente dell”Autorità, anche la ricapitalizzazione sottoscritta dal gruppo energetico in via di diversificazione al momento dell”acquisto di Infostrada dalla britannica Vodafone per passarlo a Wind. Ciò che la Commissione guidata da Monti vuole appurare è, se i tassi di rendimento di questi investimenti di Enel siano compatibili con quelli di mercato: il sospetto e” infatti che Wind abbia sfruttato le “risorse pubbliche” garantite da Enel (controllata al 68% dallo Stato) per offrire i propri servizi a tariffe più vantaggiose di quelle generalmente offerte sul mercato.
Le transazioni tra le due società sarebbero, infatti, viziate da condizioni “particolarmente vantaggiose”, in particolare per quanto riguarda un prestito decennale da 826 milioni di euro sottoscritto da Wind con Enel e France Telecom e il diritto esclusivo di utilizzare i 10 mila chilometri di rete di fibre ottiche che Enel ha garantito alla sua controllata per 15 anni ad un prezzo inferiore a quello di mercato
Interpellato riguardo la decisione di Enel di ritornare al controllo totale di Wind, Gasparri ha sottolineato che l¿operazione portata avanti dall¿azienda elettrica non si può definire una rinazionalizzazione, ma semplicemente di ¿¿una mossa che semplifica il processo di avvio sul mercato. Ci avvicina e non ci allontana perché viene meno questa sorta di diritto di veto¿, riferendosi all¿opzione di put che France Telecom avrebbe potuto esercitare in caso di forti divergenze con Enel.