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All¿alba di questa mattina, alcuni trasmettitori televisivi vicini alla città di Baghdad sono stati colpiti dai bombardamenti. E¿ stata colpita anche la sede televisiva e si è oscurato il canale satellitare iracheno. Questo spiega l¿interruzione dei programmi delle emittenti irachene di Stato, normalmente in funzione 24 ore su 24. La televisione di stato irachena ha ripreso le trasmissioni questa mattina alle nove con una lettura di versi del Corano.
La Tv di stato è nelle mani di Oudaï Saddam Hussein, figlio del raìs.
I due canali hanno cessato di trasmettere dopo il bombardamento, confermato dai giornalisti dell¿agenzia di stampa francese AFP.
L¿eco delle esplosioni si sentita fino al centro di Baghdad. La città è inoltre attraversata da una tempesta di sabbia che riduce drasticamente la visibilità.
In questa guerra in Iraq due nuovi canali Tv satellitari arabi si stanno contendendo con Al Jazeera un pubblico di circa 300 milioni di spettatori.
La Abu Dhabi Tv, degli Emirati Arabi Uniti, e la saudita Al Arabiyya, che ha base a Dubai, si sono proposte al pubblico del Medio Oriente come alternativa ad Al Jazeera, conosciuta dal pubblico dei telespettatori per la copertura esclusiva delle operazioni in Afghanistan, nel 2001.
Le tre lasciano a distanza un quarto canale concorrente, la Lebanese Broadcasting Corporation (LBC), che di recente ha cominciato a collaborare con il quotidiano internazionale arabo Al Hayat, di proprietà saudita.
Il pubblico arabo preferisce seguire i network arabi, perché sarebbero ¿privi di censura¿ di immagini, anche scioccanti, che rappresentano l”altra faccia della guerra, quella che la CNN, a loro avviso, non racconta.
Al Arabiya e Al Jazeera hanno trasmesso immagini di corpi carbonizzati e brandelli di cadaveri sparsi. Nei giorni scorsi il pubblico internazionale è rimasto inorridito di fronte all”immagine del corpo dilaniato di un bambino e i media arabi si sono attirati un mare di accuse, tra le tante quella di suscitare sentimenti anti-americani o di istigare alla violenza. Sono anche andate in onda le immagini di soldati americani morti che giacevano in una pozza di sangue e quelle dei prigionieri. Le scene hanno fatto il giro del mondo e secondo i più hanno violato la Convenzione internazionale di Ginevra, che vieta, tra l¿altro, la trasmissioni di immagini di prigionieri di guerra.
¿Il nostro lavoro è quello di riferire i fatti qualsiasi cosa accada e non di mascherarli per far piacere a qualcuno¿, ha dichiarato Jihad Ali Ballout, pr per Al Jazeera.
E, rispondendo alle accuse, ha negato che la sua emittente cerchi il sensazionalismo e faccia disinformazione. ¿¿Se truccassimo i fatti o li nascondessimo, allora potremmo essere accusati di fuorviare il pubblico. Ma non siamo noi a creare le immagini. E non la facciamo noi la guerra. Ci limitiamo a raccontarla¿.
Ballout respinge anche l”accusa che Al Jazeera sia filo-irachena. ¿Quando abbiamo iniziato nel 1998, ci dicevano che stavamo dalla parte degli israeliani, poi di essere spalleggiati dalla Cia, poi di sostenere Osama Bin Laden. Ma noi – afferma – diamo notizie, non facciamo politica¿.
Al Jazeera, però, sembra godere al momento del favore del regime iracheno, con una libertà di movimento in Iraq che non è concessa alle altre emittenti. Tuttavia i suoi reporter sono banditi dal Kuwait, dove non hanno potuto seguire i movimenti delle truppe americane.
Al Arabiya, lanciata solo un mese fa, è stata invece accusata da una parte di pubblico di essere filo-americana, cosa che Salah Najm, direttore del Dipartimento Notizie, ha smentito seccamente. ¿Cerchiamo di essere obiettivi, senza dimenticarci che siamo arabi. Offriamo al pubblico un” alternativa, scevra da provocazioni deliberate¿, ha detto.
Al Arabiya si propone come canale moderato e si appresta a diventare l”emittente preferita dal pubblico kuwaitiano e da quello filo-occidentale nel Golfo.
L”emiratina Abu Dhabi Tv rappresenta tutt”ora una scoperta. Emittente locale si è trasformata in un canale di notizie solo in occasione del conflitto e presto tornerà al suo normale palinsesto. Con reporter dislocati strategicamente nella copertura della guerra e una lunga preparazione tecnica alle spalle, è già nota al pubblico televisivo internazionale per le numerose esclusive ritrasmesse in tutto il mondo. Finora ha attratto l”attenzione di molti spettatori che la ritengono piuttosto equilibrata. Nart Bouran, direttore del Dipartimento Notizie del canale, ha dichiarato a questo proposito: ¿Noi non ci indirizziamo solo al pubblico arabo, ma a tutti coloro che vogliono avere un quadro obiettivo di ciò che sta accadendo¿.