Italia
Mentre continua la campagna lanciata da Puntoit e Key4biz.it a sostegno della proposta di legge Campa-Palmieri il senatore Nuccio Iovene (Democratici di Sinistra) ha promosso una proposta di legge al Senato. L”iniziativa potrebbe confluire in un” azione parlamentare convergente atta a garantire una rapida approvazione della legge sull”accessibilità.
D. Senatore Iovene come nasce la sua proposta di legge?
R. Nasce da due considerazioni. La prima è legata alla scelta fattadall¿ Europa di indicare il 2003 come Anno Europeo dei Disabili: un evento che richiede necessariamente la realizzazione di qualcosa di concreto, senza limitarsi alle semplici considerazioni di rito. La seconda è legata alla campagna che voi stessi avete lanciato con efficacia a favore della proposta di legge Campa-Palmieri, proposta con tempestività alla Camera. L¿iter di questa legge ha imposto la necessità di dare corso anche al Senato ad una proposta di questo genere.
D. Rispetto alla Campa-Palmieri la sua iniziativa si colloca in termini sequenziali o in termini competitivi? Per essere più chiari, le due proposte, che oggi navigano su rotte parallele, sono destinate a confliggere o possono trovare una via d¿unione?
R. Assolutamente si. Devono trovare una modalità di sintesi, perché c¿è un¿attesa da parte dell¿opinione pubblica. Anzi, l¿obiettivo è proprio quello. In un sistema come quello italiano in cui vige un cameralismo perfetto, dove tutte le proposte di legge devono obbligatoriamente passare attraverso i due rami del Parlamento, sarà necessario, come nel nostro caso, effettuare un passaggio del testimone, una sorta di staffetta virtuale. Se la proposta passasse prima alla Camera ci sarebbe l¿opportunità di prenderla in carico al Senato, e vice versa. Trattando temi analoghi, le proposte di legge presentate in uno o nell¿altro ramo del Parlamento verrebbero affiancate e ciò consentirebbe di avere un controllo sui tempi, sulle modalità di discussione, sui contenuti. Si dovrà quindi creare la possibilità che le norme in questione non risultino ¿orfane¿ una volta arrivate nell¿altro organo parlamentare, ma sostenute da chi è parimenti interessato ai medesimi temi.
D. In questo senso, mi pare, il lavoro in seno alla Commissione competente può rivestire un¿importanza estrema.
R. Certamente. Le Commissioni sono gli organi preposti a seguire l¿iter delle proposte di legge. Stiamo lavorando in tanti affinché questo progetto di legge al Senato abbia il massimo numero di firme a sostegno, e già oggi ne abbiamo raccolto 28, come dicevo, provenienti da vari schieramenti politici. Firme illustri ed autorevoli che ci lasciano ben sperare in un sostegno globale della classe politica senza distinzioni di sorta, e quindi la possibilità di ottenere quanto prima un risultato positivo.
D. A giudicare dalla collocazione politica dei colleghi che hanno apposto la propria firma alla sua proposta di legge si ha la sensazione, anche in questo caso, di uno schieramento ampio e trasversale. Penso alle firme del Presidente Cossiga, ma anche a quella del Senatore Magnalbò vice-capo gruppo di Alleanza Nazionale, per citarne due tra le più significative.
R. Certamente. A questi nomi accosterei anche altri autorevoli esponenti di Forza Italia, come il Sen. Gino Moncada o dei Democratici di Sinistra come la Senatrice Patrizia Toia. Citerei anche il Sen. Modica, l¿ex Rettore dell¿Università di Pisa recentemente eletto, ma anche molti altri esponenti di Rifondazione Comunista, dei Comunisti Italiani e dei Verdi, a testimonianza di come, su questo tema, sia possibile raccogliere la sensibilità e l¿attenzione ma anche l¿impegno di uno schieramento in effetti ampio e trasversale, come è già accaduto alla Camera con la Campa-Palmieri. In merito a ciò, vorrei precisare che, per quanto mi riguarda, non è la prima volta che si realizzano esperienze di questo genere. In un recente passato, ad esempio, una mozione sul riconoscimento nel nostro Paese del commercio equo e solidale, di cui io ero il primo firmatario, è stata approvata con la sottoscrizione di oltre 70 colleghi di vario orientamento politico. Su temi di grande rilevanza sociale, che non comportano visioni ideologico-programmatiche di sorta, è possibile costruire una convergenza ed ottenere dei risultati davvero positivi.
D. Ritorniamo alla Commissione competente e all¿iter procedurale delle leggi. La Campa-Palmieri è stata già assegnata alla Commissione Trasporti. Come si può fare in modo che questo testimone comune tra le due azioni possa trovare concreta affidabilità ed efficacia.
R. L¿importante è che si proceda spediti e compatti per ottenere un risultato fattivo. Ciò dipenderà da quale dei due paralleli percorsi, alla Camera e al Senato, risulterà più celere. Non esistono rivalità e competizioni di sorta. Inoltre sono convinto che si debba insieme costruire un movimento di opinione pubblica, come tra l¿altro voi stessi state facendo con efficacia, ampliandolo alle associazioni dei disabili, ai soggetti interessati, compresi quelli industriali e associativi competenti nel campo delle tecnologie, per avere un movimento diffuso nel territorio che sostenga la proposta di legge. Come negli anni Sessanta si diede vita alle norme per l¿abbattimento delle barriere architettoniche, e tutti sappiamo come quel progetto non sia stato ancora portato compiutamente a termine, oggi è ancor più giusto combattere le barriere tecnologiche che impediscono l¿accesso alle risorse info-telematiche.
D. Ci potrebbe segnalare un elemento presente nella sua proposta che potrebbe essere aggiunto anche alla Campa-Palmieri, conferendo un ulteriore valore all¿intero processo?
R. Rispetto alla proposta Campa-Palmieri, nella nostra è previsto un affiancamento all¿interno dell¿Autorità Garante, che sono rispettivamente i Ministeri della Funzione Pubblica e delle Comunicazioni nell¿applicazione della legge, di un osservatorio che sia elemento comune di riflessione e di verifica sull¿applicazione della legge ma anche di suggerimento e di aggiornamento sulla sua attuazione. Tale osservatorio potrebbe essere composto per metà da esperti e per metà da rappresentanti delle associazioni dei disabili e che potrebbe avere, quindi, presso il Ministero della Funzione Pubblica un importante ruolo di monitoraggio e di affiancamento al lavoro ed all¿attività dei funzionari della Pubblica Amministrazione.
D. Hai avuto mai modo di prendere contatto con Campa o Palmieri?
R. Ancora non mi è stato possibile ma mi auguro di poterlo fare presto. Credo che nei prossimi giorni sarà necessario, una volta completato l¿iter della raccolta delle firme, aver un momento pubblico di confronto sia con i diretti interessati, cioè con le associazioni dei disabili e con gli esperti in materia, sia con i colleghi parlamentari della Camera e del Senato che stanno seguendo questo argomento. Mi auguro che questo possa avvenire al più presto e con azionicomuni.