Il Gruppo di telecomunicazioni statunitense Sprint Corp ha annunciato il prossimo pagamento di 50 milioni di dollari per risolvere alcune cause intentate dagli azionisti in seguito ad un tentativo di fusione, poi fallito, con la rivale WorldCom nel 2000.
L¿accordo consensuale, precisa il portavoce di Sprint, deve ancora essere approvato dal giudice.
Gli azionisti di Sprint avevano fatto causa alla compagnia, accusando il management di aver approfittato, grazie a un sistema di stock options, del tentativo di fusione per arricchirsi a loro discapito. L¿operazione fu interdetta dalle autorità antitrust, ma gli azionisti reclamano prima di tutto di non essere stati mai avvisati dei rischi che essa avrebbe comportato, anche alla luce dei metodi non proprio ortodossi messi in atto dai dirigenti. WorldCom ha presentato richiesta della maggiore bancarotta della storia americana, in seguito a uno scandalo contabile di 9 miliardi di dollari e schiacciata da debiti per 40 miliardi.
Una parte dei 50 milioni di dollari dovrebbe essere coperta dalle assicurazioni, anche se ci sono disaccordi. Cinque milioni di dollari verranno versati agli avvocati dei querelanti sotto forma di azioni della società. ¿E¿ una vittoria per tutti gli azionisti americani¿, dice Robert Monks, esperto in ristrutturazioni e chiamato a gestire l¿accordo tra Sprint e il maggiore accusatore, Amalgamated Bank. ¿Potremmo davvero aver fatto qualcosa di unico, che avrà ripercussioni per tutte le grandi compagnie. Gli azionisti devono poter fidarsi di chi guida un¿azienda e in passato ciò non è stato possibile¿.
L¿accordo ¿non riflette alcuna ammissione di responsabilità dell¿azienda, né dei dirigenti¿ dichiara Sprint in un comunicato, ¿¿non è stata scoperta, infatti, alcuna violazione delle leggi borsistiche federali¿. Esso prevede, però, l¿adozione di nuove regole in materia di gestione d¿impresa che si inseriscono nel quadro di riforme lanciate la scorsa estate: tra esse la creazione di un comitato incaricato di vigilare sul buon governo dell¿azienda e l¿aumento del numero degli amministratori indipendenti.
William Esrey, presidente di Sprint, si dichiara soddisfatto dell¿accordo, ¿Possiamo ora buttarci dietro le spalle questa vicenda¿, avrebbe commentato. Esrey e il suo vice, Ronald Le May, sono sotto inchiesta da parte delle autorità per aver messo in atto degli espedienti per rinviare il pagamento di tasse ¿ si parla di diversi milioni di dollari – relative all”esercizio di stock-option in loro possesso.
Tutto questo in accordo con l”ufficio di revisione contabile Ernst and Young LLP. “Ernst and Young mi avevano assicurato che questo sistema d”investimento e tasse era legale e compatibile con le regole dell”IRS” ha precisato Esrey. L”IRS ha però aperto un”inchiesta sul sistema di detrazione fiscale adottato dal numero uno di Sprint e da molti altri manager.