Europa
La Commissione europea si è impegnata a fornire “entro la fine del primo semestre 2003 linee guida sui criteri e sulle modalità di implementazione dei Fondi Strutturali a supporto del settore delle comunicazioni elettroniche”. Il prossimo vertice di Bruxelles, in programma questo venerdì, riaffermerà l”importanza del sostegno allo sviluppo e all”espansione delle nuove tecnologie, in primis, la banda larga e in particolar modo nelle aree più svantaggiate del nostro Paese, ossia le zone rurali e quelle a più bassa densità di popolazione.
Queste le argomentazioni principali della bozza di conclusioni che verrà approvata al vertice di venerdì in cui verrà ribadita “l”importanza di una disponibilità e di un uso generalizzato delle reti a banda larga attraverso un approccio multi-piattaforma” che garantisca una sorta di “neutralità tecnologica” in base alla quale nessuna tecnologia dovrà essere discriminata. In base a quanto stabilito nella risoluzione del Consiglio UE del 18 febbraio 2003, infatti, l”Europa – con il piano e-Europe 2005 – si è impegnata a favorire l”implementazione di tutte le infrastrutture tecnologiche dal cavo alla fibra ottica, dal satellite al doppino in rame.
La bozza di conclusioni sottolinea, poi, la necessità di “creare le condizioni per investimenti a lungo termine attraverso un quadro legale stabile e prevedibile” per stimolare gli investimenti nel settore e garantire la futura innovazione ed esprime un sostanziale allineamento alle indicazioni presentate alla Commissione europea lo scorso novembre dai principali operatori europei.
Il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, apprese le anticipazioni, ha commentato affermando che l”orientamento favorevole di Bruxelles all”utilizzo dei fondi strutturali per le comunicazioni elettroniche rappresenta un successo per l”Italia. “Fin dal mio insediamento – aggiunge Gasparri – ho proposto al commissario per le Comunicazioni Liikanen di utilizzare fondi europei per consentire soprattutto lo sviluppo della larga banda nelle aree remote e a minore sviluppo. Ciò per evitare un digital divide all”interno non solo dell”Italia, ma dell”intera Europa. Questa tesi che noi abbiamo sempre indicato si fa finalmente strada e sarà discussa alla riunione dei Capi di Stato e di governo in programma questa settimana”.