Italia
Avviata un¿operazione di monitoraggio dall¿Aiart (Associazione spettatori) con la Cattedra di Psicologia dello Sviluppo dell”Università ¿La Sapienza¿ di Roma sulla televisione dei ragazzi, su quella con i bambini e infine sulla Tv per i bambini. La televisione rappresenta perciò una parte consistente dell¿esperienza quotidiana dei minori, che aggiungono i modelli e i comportamenti visti in Tv alla loro valutazione della realtà. L¿iniziativa è stata illustrata in una conferenza stampa, ieri, presso la sede della FNSI, a Roma. Alla conferenza era anche presente il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri. La responsabilità di difendere i bambini non può essere solo a carico dei genitori ma deve essere divisa con i responsabili della programmazione. Le fasce protette, secondo la D”Alessio, provocano un meccanismo perverso: al di fuori di queste si può mandare in onda qualsiasi qualcosa e i ”bollini” non sono un deterrente sufficiente. Elisa Manna, responsabile culturale del Censis, ha salutato positivamente l”impennata nell”attenzione sul problema del rapporto fra bambini e televisione: ¿¿Tempo fa chi si occupava di queste cose era considerato un eccentrico. Adesso piano piano siamo riusciti a imporci all”attenzione collettiva¿.
¿In questo momento – ha detto la presidente dell”Aiart Maria Pia Garavaglia nella conferenza stampa di presentazione del progetto ¿ c¿è una tensione molto forte sul problema della qualità televisiva. Non troppi anni fa chi poneva questo problema era una voce nel deserto con in mano delle armi spuntate. Oggi, grazie alla tecnologia, al volontariato, agli studiosi e agli esperti questo progetto può diventare una realtà¿.
¿¿Spesso – ha aggiunto – provocano una curiosità molto forte da parte del ragazzo in età pre-adolescienziale¿.