Italia
L”Unione europea ha chiesto spiegazioni al governo italiano circa presunti aiuti di Stato per 1,3 miliardi di euro concessi al gestore telefonico Wind, attraverso Enel che ne controlla il 73,4%. Lo rendono noto il “Sole 24 Ore” e il “Financial Times”.
La Commissione europea vuole appurare se il secondo operatore mobile italiano abbia approfittato dei presunti aiuti per offrire servizi a prezzi inferiori a quelli della concorrenza, violando quindi la normativa anti-trust.
Non è chiaro però se le tariffe sotto indagine siano quelle relative alla telefonia fissa o mobile.
Humbert Drabbe, capo della Direzione Aiuti di Stato II della Commissione ha, comunque, sollecitato il 5 marzo scorso le autorità italiane a presentare indicazioni dettagliate su possibili “aiuti non notificati” concessi a Wind attraverso Enel, controllata dallo Stato al 68%. L”Italia ha 20 giorni per rispondere.
Sotto inchiesta in particolare due aumenti di capitale finanziati da Enel per un valore complessivo di 520 milioni di euro. Bruxelles crede che se il rate of return dell”operazione è inferiore a quello a quello considerato da Enel per investimenti in altri settori, l”iniezione di capitale si può considerare un “aiuto di stato illegale”.
La Commissione guidata da Mario Monti vuole anche fare luce su uno “shareholders loan agreement” con Enel e France Telecom – del valore di 826 milioni di euro, secondo il Financial Times – che Wind avrebbe sottoscritto nel 2000 a un tasso Euribor inferiore ai tassi offerti nello stesso periodo nel mercato obbligazionario dagli azionisti di controllo di Wind. Enel avrebbe garantito a Wind il diritto esclusivo all”uso della propria rete di telecomunicazioni in fibra ottica per una durata di 15 anni a un prezzo inferiore a quello di mercato.
Il quotidiano britannico rende noto che l”UE starebbe anche verificando la correttezza dell”acquisizione di Infostrada, l”operatore di linea fissa acquistato nel 2001 da Vodafone e poi unito a Wind.
Wind controlla il 15% del mercato mobile italiano e il 25% di quello fisso. Conta, inoltre, 11 milioni di abbonati ai servizi Internet con una fetta di mercato pari al 37%.
Il procedimento della Commissione è stato avviato in seguito alle segnalazioni degli operatori concorrenti. A tal proposito, Tim precisa in comunicato stampa di “…aver avviato nel febbraio del 2001 una procedura di chiarimento su presunti aiuti di Stato in favore di Wind, che sarebbe stata accompagnata (…)a quanto si apprende da notizie di stampa, da analoghe iniziative di altri operatori”.