Italia
Continuano le audizioni della Commissione parlamentare d”inchiesta sul caso Telekom Serbia. Ieri, il presidente della Commissione, Trantino, ha chiesto chiarimenti a Francesco Cossiga, ex presidente della Repubblica, su interviste o dichiarazioni da lui rilasciate ad alcuni organi di informazione. Cossiga ha parlato di “pettegolezzi”, affermando che “…in politica anche il pettegolezzo conta per avere o non avere voti”. Le voci riguardavano in particolare quello che Cossiga ha definito “l”amico Dini”, all”epoca ministro degli Esteri. L”ex Capo dello Stato ha risposto ricordando di aver informato l”allora presidente del Consiglio D”Alema del fatto che la Casa Bianca
non avrebbe gradito la riconferma di Dini alla Farnesina (ma il giudizio negativo – ha precisato Cossiga – non era collegato alla faccenda Telekom Serbia).
Secondo Cossiga, all”epoca le voci che correvano erano due. “La prima – ha detto l”ex Presidente della Repubblica – che metteva in un unico calderone Dini, Fassino, l”allora ministro del Tesoro, il presidente di Telecom Italia, e l”allora direttore generale del Tesoro. Vi era poi – ha spiegato Cossiga – tutta una serie di pettegolezzi sulle imprese economiche della signora Dini in Costarica”. La deposizione di Cossiga continua con il racconto di un duro attacco personale da parte di due parlamentari montenegrini alla famiglia Dini. “Erano circolate addirittura fotocopie dei giornali montenegrini contenenti questo attacco. Era una situazione imbarazzante ed erano state dette cose improprie, come che il fratello della signora Dini aveva partecipazioni in società di comunicazione che potevano essere state danneggiate dai bombardamenti alleati”. A tale proposito, Cossiga ha anche ricordato il momento di imbarazzo che si creò quando l”allora Ministro degli Esteri condannò il bombardamento Nato contro la sede della tv serba.
Francesco Cossiga ha tenuto a ribadire, comunque, che si tratta solo di “voci o pettegolezzi”.
“Per chi conosce personalmente il funzionamento dell”amministrazione italiana – ha aggiunto l”ex Capo dello Stato – il nostro ministero degli Esteri è quello che meno si occupa di politica economica nel mondo. Un”operazione del genere (come quella di Telekom Serbia, ndr.) poteva essere fatta e forse l”ambasciatore poteva saperlo”.
Cossiga ha poi concluso affermando che “…la politica estera in Italia non è stata fatta dal solo ministero degli Esteri ma da una molteplicità di enti, tra cui l”Eni, a volte più importanti della Farnesina”.