Italia
Alle associazioni di emanazione industriale già coinvolte nella campagna lanciata da Puntoit e Key4biz.it si unisce quest¿oggi anche Federcomin, la federazione delle imprese di comunicazione di Confindustria. Alberto Tripi, presidente di Federcomin ha fatto pervenire agli Onorevoli Cesare Campa e Antonio Palmieri una lettera di sostegno all¿iniziativa parlamentare promossa nelle scorse settimane.
¿Desidero esprimere il vivo apprezzamento e l”adesione di Federcomin alle finalità e ai contenuti della Vostra proposta di legge per la piena
accessibilità da parte dei disabili ai siti Internet della Pubblica Amministrazione e ai siti di pubblica utilità ¿ ha dichiarato Alberto Tripi, Presidente di Federcomin ¿ Ritengo che questa iniziativa possa sicuramente contribuire a superare le barriere culturali e pratiche ancora esistenti in Italia tra le tecnologie e la società civile.¿
La numerosità di adesioni, innanzitutto industriali, di questi giorni ci spinge a esprimere alcune considerazioni sul rapporto tra mondo dei disabili e mondo delle imprese, tra coloro che hanno ¿qualche difficoltà in più¿ e coloro che sul successo misurano l¿efficacia delle proprie azioni.
Sino a qualche tempo fa Internet era sinonimo di successo, poi è arrivata la bolla speculativa, che ha disseminato panico e distrutto valore. Parallelamente, imprese e business sono stati percepiti in qualche caso anche come un qualcosa spinto spesso da una logica spregiudicata o priva di qualsivoglia scrupolo.
Oggi si stanno affermando concetti diversi. Internet non è un oggetto di speculazione finanziaria.
È parte integrante delle nostre azioni quotidiane, risolve piccoli e grandi problemi, ci permette di fare in modo innovativo cose antiche o ci consente di fare cose del tutto nuove. Le parole d¿ordine sono praticità, utilità, economicità, usabilità.
Sull¿altro versante, il mondo delle imprese, provato da una recessione ormai sulla strada del quarto anno, ha scoperto l¿importanza di coniugare etica e mercato, successo commerciale e responsabilità sociale.
Per queste ragioni ci stiamo ponendo in modo semplice il problema di valorizzare le disponibilità e le sensibilità che questa nostra campagna sta incontrando.
Il messaggio che arriva dai soggetti industriali che hanno aderito alla campagna, e da quelli con cui siamo entrati in contatto e che aderiranno nei prossimi giorni, è quello di voler incidere più profondamente sull¿impatto tra nuove tecnologie della Rete e disabili.
Da qui la doppia esigenza su cui la campagna si sta esprimendo. Innanzitutto quella di far sì che i siti della Pubblica Amministrazione e i siti di pubblica utilità (A.S.L., scuole, università, ecc.) siano pienamente accessibili ai disabili. La proposta Campa-Palmieri è precisa al riguardo: col pregio della semplicità di dettato e del riferimento esplicito a standard internazionali riconosciuti e condivisi. Tuttavia il potere cogente riguarda solo i siti su cui tale vincolo può essere imposto.
In secondo ordine, vi sono poi i siti privati. Migliaia e migliaia di siti privati che uscirebbero fuori dal vincolo della Campa-Palmieri e che non potrebbero in nessun caso essere sottoposti ad essa. E in questo caso la domanda è: la mancanza di vincoli è in questo caso un punto di vantaggio?
Qui emerge l¿esigenza di un approccio innovativo al mercato da parte delle imprese. Un nuovo ruolo che noi auspichiamo, e che le imprese stanno in parte già esprimendo con l¿adesione a questa nostra campagna.
Si avverte la necessità di un impegno etico e morale da parte delle imprese, perché esse guardino con maggiore attenzione alle esigenze di quella parte della società ¿che ha più difficoltà¿.
Non è un problema di generico altruismo (che è di per sé un sentimento alto), ma l¿imposizione di un nuovo fattore economico capace di generare benessere per tutti, costruendolo sull¿aiuto fornito ai più deboli. Così funzionano gli aiuti ai Paesi deboli del globo. Gli stessi effetti può generare l¿aiuto a quella parte più debole della società, anche nelle società ad avanzata industrializzazione.
Le imprese possono in sostanza far di più e l¿impressione è che esse vogliano fare di più. Possono adeguare i propri sistemi tecnologici rendendoli pienamente accessibili ai disabili. Ancor di più, possono sollecitare i propri clienti ad adottare analoga sensibilità, per il benessere complessivo dell¿economia del Paese.
Nei prossimi giorni cercheremo di dar corpo a questi concetti.
L¿obiettivo è il coinvolgimento delle centinaia e centinaia di imprese italiane che operano nel mercato dell¿ICT, con l¿auspicio di dare un messaggio forte al Paese ed imprimere una visione nuova, anche eticamente improntata, al mondo del business.
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