Europa
La Gran Bretagna continua ad essere il Paese dove si verificano sempre più frequentemente episodi di bullismo nelle scuole.
Adesso, come rileva un recente studio condotto da l¿Associazione di difesa dei bambini NCH (National Children”s Home), i bulli terrorizzano le piccole vittime attraverso SMS o eMail.
Questa nuova forma di intimidazione è talmente diffusa in Gran Bretagna, che si ritiene che un bambino su quattro ne sia vittima.
Si tratta dell¿evoluzione dei vecchi metodi intimidatori, che adesso si sono adeguati ai tempi e all¿evoluzione delle tecnologie, ha dichiarato John Carr, membro dell¿associazione NCH, che nella ricerca ha approfondito l¿analisi di quella che viene definita la ¿paura silenziosa¿.
Carr ha aggiunto che la forma più comune di cyber-intimidazione ¿ le eMail o gli SMS ¿ non permette mai alle vittime di essere al sicuro dai propri oppressori.
¿¿Un tempo ¿ spiega Carr ¿ quando qualcuno ci minacciava a scuola o sul cammino verso casa, trovavamo riparo nella nostra camera¿. Ma oggi la maggior parte dei giovani ha un cellulare e non sempre il segnale d¿arrivo di un messaggio, ha un suono amichevole, spesso suona come una minaccia.
¿Noi ti uccideremo!¿ o ¿Attento! Noi bruceremo la tua casa¿, non sono che solo due dei tanti esempi rivelati da Carr.
Liz Carnell, direttrice del sito di lotta contro il bullismo nelle scuole, Bullying Online (www.bullying.co.uk), rivela che sono stati segnalati alcuni casi di siti Internet creati contro studenti e professori.
¿¿Siamo riusciti a far chiudere alcuni di questi siti. Ma è inquietante pensare che sia così facile crearli¿ ha aggiunto la Carnell.
Gli insegnanti sono coscienti del problema, ma sono spesso incapaci di intervenire in modo risolutivo.
La natura silenziosa del cyber-bullismo impedisce in effetti di prenderne immediatamente coscienza.
¿La maggior parte delle scuole hanno interdetto l¿uso dei telefonini in classe e alcuni ne hanno completamente bandito l¿uso anche nei cortili¿, ha dichiarato un portavoce del sindacato degli insegnanti, la National Union of Teachers.
Ma ha aggiunto che ¿…Gli insegnanti non hanno alcun mezzo per combattere il bullismo all¿esterno della scuola¿.
Carr ha precisato che un terzo delle vittime del cyber-bullismo non parlano a nessuno di quanto gli succede, lo confessano talvolta a un amico, ma è molto difficile che si rivolgano direttamente ai genitori o alla polizia.
La Carnell ha messo in guardia i giovani sulla pericolosità di comunicare il proprio indirizzo eMail o il numero di telefonino.
“…Ma purtroppo le minacce telefoniche arrivano spesso proprio dal cerchio degli amici¿, ha aggiunto, precisando che gli adolescenti sono i primi istigatori e vittime delle minacce per SMS e posta elettronica.