Italia
Le imprese riducono gli investimenti in ricerca e sviluppo. E¿ quanto emerge da una ricerca condotta dalla Fondazione Bordoni su un campione di 2.800 aziende. Oltre la metà hanno drasticamente tagliato i fondi per il comparto R&S nell¿hi-tech.
Commentando questi dati, Guido Salerno, direttore generale della Fondazione Bordoni (organismo tecnico del ministero delle Comunicazioni), ha affermato che una forte cooperazione nella ricerca ¿può assicurare una maggiore competizione di mercato, nonché benefici in termini di migliore qualità dei servizi e prezzi più accessibili¿.
Tra le imprese più toccate dai tagli ci sono proprio quelle che in passato si sono dedicate maggiormente allo studio di nuovi prodotti e di nuove tecnologie, come Ericsson, Motorola, Nortel, Alcatel, Lucent Technologies (-12% per i Bell Labs). Secondo gli analisti del settore, i tagli ora potrebbero colpire anche la telefonia mobile, finora meno toccata.
””Questo è il migliore momento per inaugurare nuove strategie e consolidare le migliori già adottate – ha concluso Salerno – per aprire così a soluzioni di standardizzazione e interoperabilità che consentano l”ottimizzazione di quanto già fatto nel settore Tlc¿.
In un panorama a tinte fosche, non mancano alcune eccezioni. Accanto a colossi come Intel e Ibm, ci sono realtà nazionali, come l”italiana Atop Innovation, distintasi in pochi anni per la capacità dimostrata nelle proposte di sviluppo e ricerca nei settori chiave delle Tlc e della crittografia. Oltre venti i brevetti depositati dall¿azienda italiana, tutti basati su una famiglia di algoritmi di compressione capace di ridurre file audio e video e trasmetterli in tempo reale utilizzando la banda stretta del sistema Gsm-Gprs. Ciò permette una serie di servizi e di applicazioni – attraverso un sistema streaming video – nel campo della videosorveglianza, del controllo remoto, e anticipa di fatto l”Umts.