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Global Crossing ha comunicato di essere tornata in utile nel mese di dicembre. E¿ la prima volta dallo scorso gennaio – da quando cioè il Gruppo si trova in bancarotta regolata – che i bilanci di quello che era uno dei maggiori operatori statunitensi della fibra ottica tornano in positivo.
Nonostante la contrazione delle vendite, che sono scese a 178 milioni di dollari – dai 239 precedenti – Global Crossing ha registrato profitti per 192 milioni, grazie ad alcuni benefici fiscali, alla determinazione degli impegni relativi alla fornitura di alcuni servizi e ai vantaggi ottenuti a seguito di una transazione raggiunta con i fornitori.
Global Crossing è ora in piena ristrutturazione, malgrado un debito pari a 12,4 miliardi di dollari, ma il piano che prevedeva la cessione della sua rete al conglomerato asiatico Hutchison Whampoa, è stato bloccato dalle autorità statunitensi. La rete di Global Crossing, come quelle di altre compagnie internazionali, è infatti usata per trasmettere informazioni segrete e il pensiero che il suo controllo possa finire in Cina, dove ha sede il Gruppo controllato dal tycoon Li Ka-Shing, ha fatto rabbrividire molti membri del governo.
In Borsa, la quotazione del titolo Global Crossing è precipitata a meno di due cents, dopo aver toccato un apice di 64,25 dollari nel 1999. Il Gruppo, inoltre è sotto inchiesta da parte della SEC – l” organo di vigilanza sulla Borsa statunitense – che sta verificando la contabilizzazione dei contratti swap negli ultimi anni e non ha ancora presentato il bilancio annuale relativo all” esercizio 2001.