Europa
Vivendi Universal (VU) strappa il record di conti in rosso a France Télécom.
Il gruppo francese di media e comunicazione, guidato da Jean-René Fourtou, ha chiuso l”esercizio 2002 con una perdita netta di 23,3 miliardi di euro.
La più pesante perdita mai registrata da una società francese, che ha superato anche quella di 20,7 miliardi di euro, annunciata mercoledì da France Télécom. Un passivo, quello di VU, ben superiore alle attese di mercato più modestamente poste intorno a 13,1 miliardi.
Nonostante tutto il gruppo francese riduce il suo debito, che passa da 31,3 a 12,3 miliardi al 31 dicembre 2002.
Malgrado la perdita colossale, Fourtou si ritiene ottimista e annuncia, per la prima volta in tre anni, che la società ha tutti gli strumenti necessari per uscire dal rosso per il 2003.
Venderemo ¿¿alle migliori condizioni possibili¿ ha sottolineato Fourtou nel corso della presentazione dei risultati, precisando che ¿con circa 4 miliardi a disposizione il gruppo può guardare al futuro con serenità¿.
La fortissima perdita, spiega una nota, è dovuta agli oneri finanziari sul goodwill (18,4 miliardi) e a minusvaluenze del portafoglio investimenti per 2,9 miliardi.
Il gruppo ha già ceduto molti asset e conta di cederne altri per un valore di 7 miliardi di euro per la fine del 2003, con un obiettivo di disinvestimenti a fine 2004 per 16 miliardi di euro.
L”utile operativo (sui sei business strategici) è di 3,2 miliardi.
Il cash flow operativo è positivo per 2,6 miliardi e si promette anche il ritorno in nero nel 2003 (prima delle degli oneri straordinari) grazie al miglioramento di redditi operativi e cashflow.
A fine dicembre Vivendi aveva 12,3 miliardi di euro di debiti netti e a proposito delle emissioni obbligazionarie, che sono state da tempo declassate a junk, si ripromette di tornare investment grade entro il primo semestre 2004 o anche prima.
Lo scorso anno, Vivendi si è dovuta confrontare con una grave crisi di liquidità che l¿ha quasi condotta sull¿orlo del fallimento.
¿¿Il 2002 è stato un anno estremamente difficile. Il 2003 sarà un anno di transizione e di progresso economico e finanziario. Ma nel 2004, raccoglieremo i frutti del piano strategico che noi abbiamo avviato¿ ha dichiarato Fourtou ai giornalisti.
Stabile, invece, l¿andamento della pay Tv francese, CanalPlus, che ha ridotto la sua una perdita operativa a 325 milioni di euro, contro i 374 milioni di euro del 2001.
CanalPlus ha registrato un aumento del 6% del suo fatturato nel 2002, a 4,8 miliardi di euro.
CanalSatellite, invece, ha chiuso il 2002 con un aumento netto di 220.000 abbonamenti e con una riduzione minima dell¿8,4%.
Fourtou ha anche indicato che la riorganizzazione del Gruppo CanalPlus ¿comporterà tagli al personale¿ senza fornire, però, dati precisi a riguardo.
Il Gruppo Cegetel, la filiale di telecomunicazioni di VU, che raggruppa la telefonia fissa (Cegetel) e quella mobile (SFR) ha segnato una rialzo del 56% del suo utile 2002, a 1,4 miliardi di euro, con un fatturato in aumento dell¿11% a 7,1 miliardi di euro.
Nella conferenza stampa, il direttore finanziario di VU, Jacques Espinasse, ha fatto riferimento anche alle recenti perquisizioni alla sede della Société Générale, nell¿ambito dell¿inchiesta aperta sulle presunte irregolarità contabili di Vivendi per il bilancio 2001-2002.
Espinasse ha affermato che le indagini non hanno provato scorrettezze da parte della società. Aggiungendo che sicuramente oggi Vivendi ¿¿è il Gruppo più controllato del mondo¿.
Intanto questa mattina, dopo la comunicazione della perdita di 23,3 miliardi di euro per il 2002, il titolo di Vivendi sta scivolando in basso alla Borsa di Parigi.
Nella prima mattinata perdeva il 7,24% a 11,53 euro, in un mercato in ribasso dell¿1,64%.