Italia
Vanno avanti i lavori delle Commissioni Trasporti e Cultura della Camera riunite per l”esame del testo unificato del ddl presentato dal Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, per la riforma del settore radiotelevisivo.
I tempi, però, saranno più lunghi di quelli che avevamo inizialmente previsto, spiega il presidente della Trasporti e relatore Paolo Romani.
¿¿Martedì prossimo si concluderà la discussione alle commissioni Trasporti e Cultura che lavorano riunite anche se io avevo proposto la conclusione per questo venerdì. E all”opposizione, che ha chiesto tempi più lunghi, ho obiettato che l”esame è iniziato ad ottobre¿.
I tempi sono dettati anche dalla mole di emendamenti, in tutto circa 2.500, di cui 2.358 presentati dall”opposizione e 23 dal governo.
Successivamente potrebbero essere presentati emendamenti del relatore, soprattutto su temi come la Rai, i tetti antitrust, e il digitale terrestre.
Intanto è stato approvato l¿articolo 1 del disegno di legge, con una sola modifica. E proseguono i lavori per arrivare all¿approvazione almeno della prima parte, quella relativa ai principi generali.
Il 13 marzo poi è prevista in aula la discussione e il voto sull”eccezione di costituzionalità. Tutto questo per rispettare la data dell”esame dell”aula fissata per metà marzo, dopo aver passato l”esame delle sette commissioni competenti. Ma, come ha spiegato Renzo Lusetti della Margherita ¿…l”opposizione chiederà alla capigruppo che si sposti il dibattito in aula al 24 marzo¿.
Il primo articolo è quello che delimita l”ambito di applicazione e le finalità della legge che riguarda il nuovo ¿assetto del sistema radiotelevisivo nazionale, regionale e locale e adegua tale assetto agli sviluppi determinati dall”avvento della tecnologia digitale e del processo di convergenza tra la radiotelevisione ed altri settori delle comunicazioni interpersonali e di massa, quali le telecomunicazioni, l”editoria, anche elettronica, ed Internet in tutte le sue applicazioni¿.
Nell”ambito della legge – stabilisce l”art. 1 – rientrano tutte le trasmissioni di programmi Tv, radio e programmi-dati, anche ad accesso condizionato, nonché la fornitura di servizi interattivi associati e di servizi di accesso condizionato, su frequenze terrestri, via cavo, via satellite.
E” stato eliminato, su proposta dell”opposizione, l”estensione con ¿ogni altro mezzo di comunicazione elettronica¿. E” stato poi stabilito il termine per la presentazione dei sub-emendamenti a mercoledì prossimo.
A margine dei lavori commissioni Trasporti e Cultura della Camera, il ministro Gasparri ha dichiarato che ¿¿Mi sembra che c¿è chi tende a rallentare il percorso della riforma del sistema radiotelevisivo¿.
Aggiungendo ¿¿Noi abbiamo fatto anche alcune modifiche su alcuni testi, ripreso formule dell”Autorità, alcune cose dell”opposizione. L”esame non cammina rapidissimo – continua Gasparri – ma i presidenti hanno stabilito un calendario che i presidenti hanno stilato con molte ore a disposizione, c¿è anche un calendario dell”aula. Il tempo se si usa saggiamente è meglio¿.
Pronto il commento dell¿opposizione. ¿¿Respingiamo le accuse al mittente: il vero ostruzionismo lo fa la maggioranza¿, ha commentato Giorgio Pasetto, capogruppo della Margherita in Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera.
Pasetto aggiunge che la maggioranza ¿¿non ha nemmeno lontanamente preso in considerazione le proposte avanzate dall”opposizione e non ha dato nessuna risposta ai contenuti del messaggio del Presidente della Repubblica, ai profili di costituzionalità sollevati dalla sentenza della Corte, agli indirizzi espressi dal Parlamento e dalla Commissione Europea¿.
Per Pasetto c¿è una totale chiusura ¿¿alle indicazioni del presidente dell”Autorità della Concorrenza circa i problemi di concentrazione del mercato e la coerenza con la modifica del titolo V della Costituzione, che Bossi confonde, vantandosene, con il trasferimento della seconda rete a Milano. Tutta la riforma poggia in realtà su un postulato, ovvero ignorare la sentenza della Corte sulla terza rete di Berlusconi, e su un marchingegno ideato dal relatore Romani, ovvero il passaggio dall”analogico al digitale anticipato al primo gennaio 2004¿.
Passaggio al digitale che però, secondo Pasetto, rimane solo virtuale, in quanto ¿¿non vengono individuate né le risorse finanziarie né gli strumenti tecnologici perché questo passaggio possa avvenire nell”arco di pochi mesi, sia sul versante dell”offerta che su quello dei telespettatori (si tratterebbe di rottamare 40 milioni di televisori). Abbiamo perciò detto no alla strozzatura del dibattito in Commissione e restiamo comunque aperti a qualsiasi proposta che sia nel segno di una maggior garanzia del pluralismo e dell”imparzialità dell”informazione¿.