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Scaricare la musica dalla Rete senza però poterla masterizzare ed inviare ad altri internauti, è il nuovo servizio che il produttore informatico americano Apple ha messo a punto e che proporrà molto presto alle case discografiche.
Secondo quanto dichiarato dal Financial Times, il Gruppo sarebbe già in trattative con alcune delle più grosse case discografiche.
Il quotidiano britannico, che cita una fonte vicina al progetto, ritiene che il fondatore del Gruppo, Steve Jobs, spera di riunire le cinque major (Universal, Sony, Warner, Bertelsmann et EMI) in un¿unica piattaforma musicale.
Il nuovo servizio di Apple limiterebbe le possibilità di masterizzare la musica digitale.
Gli utenti potrebbero scaricare i titoli sul loro walkman iPod, secondo un nuovo standard tecnologico, battezzato Advanced Audio Codec.
Questo standard offrirebbe musica di migliore qualità sonora e renderebbe impossibile scambiare file tra computer, rispetto al formato MP3.
Se l¿accordo tra Apple e le cinque major va in porto, sarebbe uno dei più importanti realizzati tra il mondo della tecnologia e quello dell¿industria musicale.
Da tempo le industria musicali facevano pressioni sui produttori informatici, perché mettessero a punto muovi prodotti, per impedire la pirateria dei film e della musica digitale.
Ci fu anche un periodo in cui Apple sollevò la collera dell¿industria musicale con il suo slogan pubblicitario ¿Rip, mix & bur¿ (prendi, mixa e masterizzare), in cui incitava gli internauti a scaricare le canzoni e a masterizzarle su CD, ricorda il quotidiano.
Ma oggi sembra che i produttori informatici e le case discografiche si siano uniti contro un nemico comune: la pirateria.
Già lo scorso gennaio, la RIAA (Recording Industry Association of America), la Business Software Alliance e il Computer Systems Policy Project, che riunisce le società come Microsoft, Adobe, IBM, Intel, Apple, Dell e HP, hanno siglato un¿intesa di principio sulla pirateria informatica.
Con la quale i Gruppi informatici hanno rinunciato a sostenere il diritto dell¿utente a fare delle copie private, e si sono impegnate a cooperare con le major nella ricerca di soluzioni tecnologiche per limitare le copie illegali delle opere digitali.
Apple non ha voluto commentare notizia e il Financial Times non fornisce i particolari strettamente finanziari di questo accordo, dato ormai come imminente.