Italia
I presidenti della Camera e Senato si sarebbero accordati sui criteri da adottare per le nomine del nuovo Consiglio d¿Amministrazione Rai: ¿…Membri di alto profilo appartenenti ad altre culture¿.
Il presidente del Consiglio dovrebbe essere espressione dell¿opposizione e i membri scelti tra personalità di alto profilo professionale appartenenti alle altre culture politiche, in conformità alla scelta della maggioranza degli elettori¿
Sulla base di questi principi i presidenti delle Camere Marcello Pera e Pier Ferdinando Casini faranno i nuovi nomi.
Lo si apprende da un comunicato congiunto diffuso ieri, dopo l¿incontro tenuto nel pomeriggio per esaminare la questione della nuova gestione dell¿emittente pubblica.
I presidenti hanno convenuto sull”esigenza di tutelare la Rai come principale azienda culturale del Paese e di garantire in essa il necessario pluralismo.
La Commissione parlamentare di Vigilanza, in questo senso, sarà il modello di riferimento del futuro Cda.
Il capogruppo al Senato di Fi, Renato Schifani, commentando l”accordo raggiunto da Casini e Pera, parla di ¿¿un gesto di grande coraggio¿. Aggiungendo ¿¿E” una svolta senza precedenti. Mi auguro che questa soluzione metta a tacere una volta per tutte le accuse strumentali che l”opposizione ci ha sempre lanciato in tema di Rai¿.
Dello stesso parere anche il residente della Commissione di Vigilanza, Claudio Petruccioli che definisce ¿innovativa¿ l”idea dei presidenti di Camera e Senato di assegnare la presidenza della Rai all”opposizione.
Petruccioli, però, pone una riflessione importante sulla questione, asserendo ¿¿bisogna vedere in che contesto il presidente potrebbe operare. Per esempio, avrà o no voce in capitolo nella scelta del direttore generale? Perché se presidenza e direzione generale non collaborano, e questo lo abbiamo già visto, l”azienda va a rotoli¿.
Riguardo, invece, alla voce circolata in queste ore, che sia proprio lui il futuro presidente Rai, Petruccioli smentisce.
¿¿Non mi risulta assolutamente. Non ho avuto colloqui di nessun genere su questo argomento¿.
Sicuramente la scelta di Pera e Casini sui criteri da seguire per queste nuove nomine spiazza tutti, dalla maggioranza all¿opposizione.
Si riteneva, infatti, che i due presidente seguissero lo schema di un Cda composta da tre consiglieri della maggioranza (incluso il presidente) e due dell¿opposizione.
Oppure quello di tre consiglieri di maggioranza, uno di opposizione, e un presidente di garanzia, non ascrivibile né a uno schieramento né all¿altro.
No comment sulla vicenda, da parte del Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri.
Il ministro avrebbe così risposto ai cronisti che chiedevano un parere in merito: ¿¿Non ho nessun commento da fare è una questione che esula dalle mie competenze¿.
Dall¿opposizione arriva il commento di Francesco Rutelli, presidente della Margherita.
Rutelli avrebbe dichiarato ¿¿Se all”Ulivo verrà chiesto di indicare un nome per il Cda della Rai, ci riuniremo e valuteremo il da farsi¿.
Più prudente il commento del presidente dei Ds Massimo D¿Alema che ¿spera non vengano fatti pasticci¿ e che ¿¿non prevalgano esigenze di tipo alchimistico della maggioranza rispetto all”esigenza di dare funzionalità all”azienda pubblica¿.
Diverso l¿opinione del diessino Luciano Violante, che ha commentato ¿…I presidenti delle Camere scelgano liberamente tutti i componenti del Cda, perché se l”opposizione desse dei nomi, legittimerebbe la Cdl a dare i suoi¿.
Il Carroccio minaccia, però, grossi problemi. Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega, avrebbe detto ¿¿No alla formula del 4+1 per il Cda, no all”inserimento di esponenti della cosiddetta società civile¿. Meglio i ¿¿cosiddetti politici che, in quanto tali, direttamente e indirettamente dovranno rispondere al popolo del loro operato¿.
Si attende adesso il prossimo incontro tra Pera e Casini, che dovrebbe aver luogo prima della prossima settimana.
