Europa
Immaginiamo un¿insegnante di un qualsiasi liceo italiano che si trovi davanti questo testo:¿ Sn partita in 3no xkè nn sapevo dllo scioxo, cmq x qst volta nn m sn xsa¿¿come minimo penserebbe di aver bisogno di un nuovo paio d¿occhiali! E¿ quello che è successo a un¿insegnante britannica che si è vista consegnare da una sua alunna un tema scritto col linguaggio pieno di abbreviazioni, tipico del mondo dei messaggi di testo sempre più popolari tra i giovanissimi.
Il testo iniziava così: “My smmr hols wr CWOT. B4, we used 2go2 NY 2C my bro, his GF & thr 3 :- kids FTF. ILNY, it”s a gr8 plc.” Che tradotto vorrebbe dire ¿Le mie vacanze estive sono state una completa perdita di tempo. Prima, in genere andavamo a New York a far visita a mio fratello, la sua fidanzata e i loro tre ragazzini scatenati faccia a faccia. Mi piace New York. E” un gran posto”.
L¿insegnante è rimasta sconvolta, certo sapeva che esisteva questo nuovo codice di scrittura per i messaggini inviati col cellulare, ma non poteva immaginare che esso si sarebbe fatto strada anche nelle composizioni scolastiche. “Non riuscivo a credere ai miei occhi. La pagina era piena di geroglifici, molti dei quali semplicemente intraducibili”, ha detto l”insegnante al Daily Telegraph.
Eppure esistono già addirittura vocabolari che aiutano a tradurre questo nuovo gergo: la casa editrice inglese Collins, per esempio, ha lanciato un volume completamente dedicato al linguaggio degli SMS in cui compaiono le abbreviazioni più popolari come “b4” (before – prima), “w8″(wait – aspetta), “u” (you – tu) per un totale di circa 1.100 esempi di abbreviazioni che sono ormai diventati il secondo linguaggio delle giovani generazioni.
“Abbiamo monitorato la crescita del fenomeno degli sms con grande attenzione: la sua influenza è così forte che abbiamo pensato di trattarla come una parte integrante dell”inglese”, ha detto l”editore del vocabolario, Judy Pearsall. Esempi che hanno trovato posto tra le pagine del dizionario includono BBLR (be back later – torno più tardi) e HAND (have a nice day – buona giornata). Ci sono anche le cosidette “emoticons”, le rappresentazioni di espressioni facciali come 🙂 e 🙁
Judith Gillespie, dello Scottish Parent Teacher Council, è convinta, però, solo del fatto che il declino nell”uso corretto della grammatica e dell”inglese scritto è in parte legato alla mania dei messaggi di testo:”I ragazzi pensano ”oralmente” e scrivono foneticamente”, ha detto in un¿intervista.