Italia
Dopo intensi giorni di trattative, l¿Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha approvato all¿unanimità il listino d¿interconnessione Telecom per il 2002 che dovrebbe portare, nei prossimi tre anni, alla riduzione graduale dei costi che gli operatori alternativi pagano a Telecom Italia per l¿utilizzo dell¿ultimo miglio (unbundling local loop).
La decisione è stata accolta con il no comment dei grandi operatori: Telecom e Wind, che erano stati al centro delle polemiche sui costi dell”ultimo miglio hanno, infatti, declinato ogni commento.
Tiscali invece giudica i provvedimenti ragionevoli per il loro contributo alla concorrenza tra gli operatori, ¿¿E” un primo segnale positivo dell” attività che l”Autorità, pur con qualche ritardo, sta portando avanti per arrivare ad un” equa regolamentazione dei servizi broadband¿.
Si tratta comunque, per Renato Soru, soltanto del primo passo per l¿effettivo sviluppo del mercato, in quanto bisogna ancora stabilire i criteri dell¿offerta all¿ingrosso per il bit-stream – l”accesso alla banda larga attraverso il doppino telefonico – ormai da alcuni mesi al vaglio dell”Autorità.
Per quanto riguarda la nuova regolamentazione dell¿offerta all¿ingrosso Soru ha sottolineato la necessità che il criterio del ¿miglior prezzo¿ venga applicato ¿¿all”intero paniere dei servizi di accesso disaggregato e in particolare ai costi fissi di predisposizione dei siti per la co-locazione degli impianti nei locali di Telecom Italia¿ che rappresentano ¿una vera e propria barriera all”entrata che avrà l”effetto dannoso di limitare il numero dei possibili competitori¿.
¿Moderatamente positivo¿ il giudizio espresso da Albacom sui tagli del listino 2002, ma anche per Michele Preda, Ad del Gruppo, si tratta soltanto ¿del primo tempo¿ visto che devono ancora essere approvati due provvedimenti sui costi di connessione dell”ultimo miglio e sui circuiti di rete numerici. E¿ positivo il fatto che l¿Autorità abbia deciso di mediare tra le richieste di Telecom e quelle dei concorrenti, ma i prossimi 30 giorni saranno decisivi per avere il quadro completo e ¿¿Se verrà confermata la politica dell” Authority ¿ ha aggiunto Preda – il giudizio sarà più positivo¿.
Ancora tutta da giocare, ne giudizio di Preda, la partita legata all”apertura del mercato della telefonia fissa: l”Autorità” non ha ritenuto di mettere mano alla somma proposta da Telecom (10,79 euro per l” affitto mensile di un linea voce), anche se ha tagliato i costi di attivazione e di locazione e ha riconosciuto la necessità di variare il valore, disponendo una serie di quattro criteri per la nuova offerta 2003 che dovrà tener conto dell miglior pezzo europeo, della possibilità di anticipare i recuperi di efficienza sui costi operativi, del principio di non discriminazione e della struttura dei costi dei cespiti che compongono la rete di accesso. ¿¿Certamente i prezzi decisi ieri sera non sono quelli che avevamo chiesto, ma neanche quelli proposti da Telecom Italia¿.
Preda si augura che il costo dei servizi di connessione dell” ultimo miglio possano scendere al di sotto dei 7 euro sottolineando che si tratterebbe di un segnale ¿importante non solo per Wind ma anche per Albacom. In ogni caso le decisioni dell” arbitro, e in questo caso l”Authority vanno rispettate¿.